Api e fiori sono legati indissolubilmente da un destino comune: se ne sono accorti un gruppo di studiosi inglesi, che hanno rivelato come in Gran Bretagna le specie di api e bombi sono diminuite del 52% e nei Paesi Bassi del 67%. Ad essere maggiormente colpite le varietà più specializzate, che si nutrono del polline di un solo fiore. Stesso destino per molte piante selvatiche, con conseguente impoverimento della biodiversità.
La ricerca non chiarisce se sia la morte degli insetti impollinatori a far morire le piante o viceversa, ma la colpa sarebbe dell’agricoltura estensiva, un problema che non riguarda solo il Nord Europa.
Secondo Mario Colombo, professore di apidologia all’Università di Milano, la semplificazione dell’ambiente vegetale porta alla semplificazione di quello animale. La scomparsa degli insetti impollinatori non è solo un problema ambientale, ma anche economico: molte colture infatti si affidano proprio al lavoro di api e compagni. Per ovviare al problema sono nate, soprattutto in Olanda, ditte che producono insetti impollinatori e li vendono agli agricoltori.
Anche in Italia ci stiamo dando da fare: il professor Mauro Pinzauti dell’Università di Pisa produce da anni osmie, una specie di api selvatiche che non pungono e sono perfette impollinatrici, molto usate per i frutteti.
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