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ALLARME APICOLTURA: LA SCOMPARSA DELLE API MINACCIA L’AGRICOLTURA E L’AMBIENTE. RAFFAELE CIRONE, PRESIDENTE FAI: “URGONO PROVVEDIMENTI SU SCALA NAZIONALE”

Emergenza nel settore dell’apicoltura: il fenomeno della scomparsa delle api rappresenta una grave minaccia per l’agricoltura, la biodiversità e tutta la società, oltre ad essere un pesante onere economico per l’intero ambiente apistico nazionale.
“Far fronte a tale emergenza ed avviare azioni concrete in ambito nazionale - avverte il presidente della Fai, Raffaele Cirone - è possibile solo se si attiva anche in Italia il modello di rete di monitoraggio già in atto presso la comunità apistica e quella scientifica internazionale”. 61 Paesi, tra i quali 23 europei insieme a Portorico, Egitto, Cina e Usa, hanno già aderito al Progetto Coloss, una vera e propria unità di crisi interforze, con lo scopo di prevenire la scomparsa delle api.
“Per individuare misure di emergenza e strategie di conduzione sostenibile degli alveari - dichiara Cirone - occorre capire cosa sta realmente accadendo negli allevamenti”. La consistenza e le cause maggiori e minori che concorrono allo scatenarsi della sindrome - ruolo della varroasi nella trasmissione dei virus, effetti dei pesticidi nella diminuzione delle difese immunitarie delle api - portano ad individuare il campo di azione della ricerca preventiva sull’ambiente, le api, i patogeni e quindi sugli apicoltori stessi.
Nel suo intervento nel workshop dell’Apat (l’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente), in materia di “sindrome da collasso e spopolamento degli alveari”, Cirone ha sottolineato “la necessità di “una collaborazione che veda partecipi in primo luogo gli apicoltori e le loro organizzazioni. La stretta collaborazione tra tutte le componenti del mondo apistico, della ricerca in apicoltura, delle autorità e agenzie governative rappresenta il punto fondamentale perché l’operato di questa unità di crisi conduca all’identificazione dei fattori critici di questa sindrome e al raggiungimento di risultati concreti e a portata di mano per gli apicoltori in tempi ragionevolmente brevi”.

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