Per il pomodoro è allarme rosso. Perso il 20% del prodotto al Sud a causa del caldo torrido e della paralisi dei trasporti che stanno facendo marcire il prodotto in campo mettendo a rischio una filiera che esporta poco meno di 2 miliardi di euro di pummarola, passata e sughi in tutto il mondo. Una situazione che preoccupa visto che il Belpaese è il primo produttore europeo di pomodoro e il secondo a livello mondiale subito dopo la California, con una filiera che coinvolge 7.000 imprese agricole, oltre 90 imprese di trasformazione e 10.000 addetti. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che rimarca l’assenza di camion disponibili per trasportare miliardi di chili di pomodoro da conserva alle industrie di trasformazione della Campania e della Puglia.
“Il timore è che dietro le difficoltà - afferma Coldiretti - si possano anche nascondere manovre speculative per abbassare i prezzi pagati agli agricoltori, che rischiano di finire sotto i costi di produzione. Non a caso alcune industrie di trasformazione hanno già comunicato l’intenzione di abbassare le quotazioni rispetto a quanto pattuito”. Senza dimenticare il pericolo di aprire la strada all’arrivo di prodotto dall’estero con le importazioni di derivati del pomodoro che sono più che raddoppiate (+103%) nei primi quattro mesi del 2021 (analisi Coldiretti su dati Istat).
Coldiretti è pronta a mobilitare i trattori per organizzare il trasporto del pomodoro, in una vera e propria corsa contro il tempo per evitare che l’intero raccolto vada perso o comunque deteriorato in una annata già resa difficile dalla pandemia e dalle gelate dei mesi scorsi.
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