Dopo i tanti appelli e le tante iniziative nate intorno alla Amatriciana per raccogliere fondi per l’emergenza e la ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto, per il quale si è mobilitato anche il mondo dell’agroalimentare, anche gli chef ed i ristoratori più celebri d’Italia e del mondo hanno aderito all’idea di devolvere gli incassi, in parte o in toto, derivanti dai piatti di Amatriciana, salsa italiana tra le più celebri e iconiche, che serviranno nei loro locali nei prossimi giorni o in cene a tema. Da Carlo Cracco ad Andrea Berton, da Davide Oldani ad Ugo Alciati, da Norbert Niederkofler ad Antonello Colonna, dai Fratelli Serva a Valeria Piccini, passando per Joe Bastianich e Jamie Oliver, che dagli Stati Uniti all’Inghilterra, sembrano aver raccolto l’appello di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, a condividere a livello planetario, e per tutto l’anno questo slancio di solidarietà legato al piatto simbolo di uno dei Paesi più colpiti dal sisma, Amatrice, insieme a Accumuli e Arquata del Tronto.
Ma tante sono le iniziative, come cene tematiche, lanciate in molte città d’Italia da associazioni o anche privati cittadini, legate all’Amatriciana, piatto che, in un momento tanto tragico, grazie alla sua celebrità, diventa simbolo concreto di speranza e di voglia di rinascita. In un slancio che è fortissimo in questi giorni, e che ci auguriamo prosegua anche nei prossimi mesi, perché il percorso che attende le popolazioni ed i luoghi devastati dal sisma sarà durissimo e lungo.
Ma, intanto, ognuno di noi può fare qualcosa, anche nel piccolo della propria quotidianità: per esempio, WineNews suggerisce, dopo ogni piatto di Amatriciana mangiata anche a casa, da adesso, e per un anno, di mandare un messaggio al 45500, donando così 2 euro al numero attivato su richiesta della Protezione Civile.
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