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Ambientalisti, star dello spettacolo e intellettuali contro la legge che uccide i cinghiali “di troppo” in Toscana. Da Dacia Maraini a Sandro Veronesi e Susanna Tamaro, ecco il fronte che si batte contro l’abbattimento degli animali selvatici

Ambientalisti, star dello spettacolo e intellettuali contro la legge che uccide i cinghiali “di troppo” in Toscana. Da Panariello a Battiato, da Dacia Maraini a Stefano Bollani, fino a Sandro Veronesi, Susanna Tamaro, David Riondino, Folco Terzani, Luigi Lombardi Vallauri e Marco Vichi, questi i nomi illustri si oppongono agli abbattimenti programmati di cinghiali e caprioli e che hanno messo la loro firma sotto la petizione online “Toscana rossa... di sangue” che chiede alla Regione di fare marcia indietro. Il testo approvato in commissione dà agli agricoltori facoltà di abbattere direttamente gli animali sorpresi a mangiare nei loro campi e crea i presupposti per facilitare la commercializzazione della carne selvatica toscana, che andrà a sostituire quella in vendita che proviene in gran parte da Europa orientale e Stati Uniti. Una proposta che è stata elaborata in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Il decreto vale per tre anni e affida il controllo degli abbattimenti agli ambiti di caccia, con la supervisione dell’Ispra. Ma i comitati degli animalisti sono scatenati e il 2 febbraio manifesteranno di fronte al palazzo del consiglio regionale. “Ci sono altri metodi per contenere le nascite e per proteggere le coltivazioni - dicono dal Movimento etico tutela animali e ambiente - si possono costruire dei recinti. Fermiamo questa strage inutile.
Solo gli agricoltori applaudono questa legge. “In Toscana non esiste un ambiente selvaggio ma uno splendido ambiente creato, sviluppato e gestito dall’uomo. Bene fa la Regione a voler tutelare ambiente e lavoro - dice Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana - gli agricoltori sempre più combattono contro enormi danni dovuti alla presenza di cinghiali, caprioli, lupi, cervi, cornacchie che stanno distruggendo gli equilibri interni allo stesso mondo dei selvatici. Nelle nostre campagne non si vedono più passeracei, pettirossi, lepri, fagiani, mentre abbondano piccioni, gabbiani, taccole e cornacchie”.
La Cia rincara la dose: “Ogni agricoltore in Toscana, ha già in carico suo malgrado, almeno cinque cinghiali. Invitiamo i personaggi noti e meno noti che hanno firmato l’appello contro la legge ad adottare un cinghiale, così anche loro potranno dare il proprio contributo per risolvere il problema - dice il presidente della Cia Toscana, Luca Brunelli, rivolto ai vip anti caccia - tutti, ambientalisti inclusi, riconoscono che l’eccessiva popolazione di ungulati è ormai un’emergenza per l’agricoltura, per l’ambiente, per la salute e per la sicurezza stradale. Negli ultimi 10 anni questi animali sono raddoppiati e di questo passo, se non si interviene con decisione, tra qualche anno in Toscana ci saranno più ungulati che abitanti”. Il 2 febbraio il voto decisivo.

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