E un notissimo storico della filosofia, dal Medioevo al Seicento, ma Tullio Gregory è anche un raffinato amante della buona tavola e di piaceri della vita. In unintervista su Ventiquattro, settimanale de Il Sole 24 Ore, spiega che la buona tavola è parte integrante della storia della cultura europea e occidentale. Voltaire diceva Mettete in sala da pranzo la statua della dea Ragione. Come dire che la civiltà del convivio è il miglior antidoto contro lintolleranza. E sempre per restare in ambito filosofico, Anselmo dAosta aveva fissato una precisa gerarchia dei piaceri: al gradino più basso la iucunditas (piaceri carnali), poi la delectatio (piaceri dellanima) e infine il gaudium (piaceri del cuore, che comprende anche lamore per Dio). Oggi sembrerebbe che ci siamo appiattiti sulle iucunditas, ma secondo lo studioso non cè niente di male. Lessenziale è governare la passione con la ragione.
Gregory propone anche una sua personalissima ricetta - che lui chiama tetrafarmaco - per una vacanza degna di questo nome:
1) stare meglio che a casa propria;
2) buona cucina e buona cantina;
3) cose da fare e non solo da vedere;
4) una buona compagnia.
E poiché raramente queste condizioni si verificano simultaneamente - dice Tullio Gregory - quando gli altri vanno in ferie io preferisco restare a casa. Tra biblioteca e cantina, ho tutto il necessario per consolarmi.
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