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AGRICOLTURA E FISCO

Anche i redditi da “vertical farming” o dalla cessione dei “certificati verdi” in regime agricolo

Lo prevede il decreto legislativo sui redditi (Irpef ed Ires) approvato dal Governo. Con il plauso di Coldiretti e Confagricoltura
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Anche i redditi da “vertical farming” e cessione “certificati verdi” in regime agricolo

Nel decreto legislativo proposto dal Ministro dell’Economia e della Finanza Giancarlo Giorgetti sulla Revisione del regime impositivo dei redditi (Irpef ed Ires) e approvato in sede di esame definitivo dal Consiglio dei Ministri di ieri, ci sono anche novità interessanti per il settore agricolo. In particolare, “vengono introdotte regole che valorizzano le colture innovative, come le vertical farm e le colture idroponiche. L’obiettivo è sostenere un’agricoltura tecnologica e moderna, che renda il nostro Paese, anche dal punto di vista fiscale, al passo con i tempi”, ha spiegato il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo. Con il plauso delle principali organizzazioni agricole, come Confagricoltura e Coldiretti.
In particolare, spiega l’associazione dei coltivatori diretti guidata da Ettore Prandini, “si prevede la determinazione su base catastale dei redditi delle attività agricole dirette alla produzione di vegetali tramite l’utilizzo di immobili oggetto di censimento al catasto dei fabbricati, nei limiti di superficie già prevista per la produzione di vegetali. La norma consente, quindi, di determinare la tassazione su base catastale anche per quelle attività agricole esercitate mediante modalità di coltivazione innovative quali ad esempio le vertical farm o le colture idroponiche in grado di ridurre, tra l’altro, il consumo di acqua, di rendere più salubri i prodotti vegetali, di sottrarre determinate produzioni di carattere vegetale agli effetti distruttivi dei cambiamenti climatici.
Il decreto legislativo, in attuazione dei principi di delega, prevede anche la norma che riconduce ai redditi ottenuti dalle attività agricole i redditi derivanti dalle attività di coltivazione e di allevamento che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici”.
Anche Confagricoltura, la più grande organizzazione delle imprese agricole italiane, guidata da Massimiliano Giansanti, “accoglie positivamente l’approvazione definitiva, da parte del Consiglio dei Ministri, del decreto legislativo sulle modifiche all’Irpef contenente le norme che riguardano la tassazione agricola. Relativamente al settore primario, fondamentale la riconduzione ai redditi agricoli dei proventi che possono ricavarsi dalla cessione di beni materiali e immateriali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici e dalla tutela dell’ambiente, come i certificati di crediti di carbonio per la cattura della Co2 attraverso l’utilizzo delle nuove tecniche dell’agricoltura rigenerativa”, sottolinea Confagricoltura. Secondo la quale “è importante avere ricondotto al sistema della tassazione agricola le attività collegate comunque allo svolgimento di cicli biologici di carattere animale o vegetale che possono concorrere al raggiungimento degli obiettivi della transizione green nell’ottica della sostenibilità ambientale. Positivo anche il principio dell’adeguamento delle norme fiscali del Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) a quelle dell’art. 2135 c.c. per tutte le forme di esercizio delle attività agricole, tramite lo svolgimento di un ciclo biologico, anche con sistemi evoluti di coltivazione di vegetali in ambienti chiusi (vertical farming), di colture idroponiche, aeroponiche, e così via, entro determinati limiti. Si tratta di un grande passo - conclude Confagricoltura - che permette all’agricoltura di cogliere gli sviluppi delle moderne tecnologie in grado di risparmiare risorse naturali a vantaggio di una produzione sicura, al riparo anche dagli eventi climatici”.

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