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ANCHE IL TARTUFO BIANCO MINACCIATO DA “TAROCCHI” DELLA CINA (MA NON SOLO). LA DENUNCIA E’ DEI PRODUTTORI DELLE CRETE SENESI. I PREZZI SUI 1.500 EURO AL KG. ANCHE AD ACQUALAGNA, NELLE MARCHE, PARTE LA STAGIONE DELLA RACCOLTA DEL FAMOSO TUBERO

Ora anche il tartufo è minacciato dalla concorrenza sleale di prodotti “tarocchi” provenienti dall’estero. La denuncia arriva dalle Crete Senesi, dove l’Associazione dei Tartufai difende il prestigioso tartufo bianco (I pirmi di novembre, c’è la mostra mercato di San Giovanni d’Asso, Siena). “Ogni anno 800 tonnellate di tartufi per un valore di oltre 15 milioni di euro - spiega il presidente Gianfranco Berni -lasciano la Cina. Ma i “tarocchi” arrivano anche da Marocco, Turchia e Spagna: belli da vedere ma senza l’aroma del tartufo bianco delle Crete Senesi rinomato per la sua pasta più colorita e il suo profumo agliaceo”.
A risentirne, si spiega, non è solo la qualità del tartufo messo sul mercato, contaminata e sminuita dai prodotti provenienti dall’estero. Ma a rischio è anche il mantenimento della stessa produzione, messa in pericolo dai minori introiti dovuti al calo dei prezzi causato da un’offerta più ampia.
I tartufai senesi spiegano che da un prezzo di 1.200-1.500 euro al chilo del 2009 e previsto per questi i primi giorni di ottobre, secondo alcune stime scenderà, a novembre, sotto i 1.000 euro al chilo. “Una diminuzione che mette a rischio il nostro lavoro di recupero e mantenimento delle tartufaie che vanno curate con attenzione tutto l’anno per creare l’habitat giusto per la crescita di prodotti di elevata qualità. Ecco perché chiediamo maggiore tutela per una delle eccellenze dell’enogastronomia italiana”, conclude Berni. “Insieme alle altre Città del Tartufo - aggiunge il sindaco di San Giovanni d’Asso, Michele Boscagli - abbiamo presentato alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati una proposta di legge che consenta di sapere da dove viene il tartufo e chi è colui che lo trova”.
Tra le contromisure, “e in assenza di una normativa che ci tuteli, facciamo noi la filiera corta facendo vendere i tartufi direttamente ai tartufai nella stagione di raccolta”, spiega ancora il sindaco. A San Giovanni d’Asso, oltre alla mostra-mercato, ci sono un Museo del Tartufo nei sotterranei del millenario castello e un laboratorio di trasformazione del tartufo: un sistema che assicura la completa tracciabilità del prodotto.
Fonte: Ansa

Focus - Pesaro: al via la stagione del tartufo bianco pregiato. Da domani 17.000 cercatori autorizzati a caccia del prezioso tubero
Scatta la stagione del tartufo bianco pregiato: da domani, oltre 17.000 autorizzati e possessori del patentino potranno andare a caccia del tubero bianco nel territorio provinciale di Pesaro e Urbino. “Si preannuncia una buona stagione - spiega Bruno Capanna, referente della Provincia di Pesaro e di Urbino per la promozione del tartufo - le condizioni di umidità sono ideali e ci aspettiamo una buona raccolta. Si partirà in surplace, come è normale che sia all’inizio, ma già a metà ottobre entreremo nel vivo della stagione commerciale internazionale e della ristorazione”.
Per i prezzi, si legge in una nota stampa, per Capanna saranno “sotto i 1.000 euro per le piccole pezzature, di 10-20 grammi, e sui 1.500 euro per i tuberi pregiati sopra i 40 grammi”. Sul tartufo, la Provincia ha sempre mostrato forte attenzione. Gli uffici rilasciano le autorizzazioni per “cercatori” e “riserve”. “E oggi - aggiunge Capanna - abbiamo anche un ruolo ulteriore perchè abbiamo competenza anche per quei Comuni che prima rientravano nelle ex Comunità Montane”.

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