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ANCHE LA CARNE AVRA’ UN’ETICHETTA PIU’ DETTAGLIATA. VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO SULL’OBBLIGO DI INDICARE NELL’ETICHETTA IL PAESE D’ORIGINE ANCHE DELLE CARNI, IL PROVVEDIMENTO CHE RAFFORZA I DIRITTI D’INFORMAZIONE E TRASPARENZA DEI CONSUMATORI

Anche la carne avrà un’etichetta più dettagliata: il Parlamento Europeo ha infatti varato il provvedimento che prevede una nuova e ampia etichetta per i prodotti alimentari europei che estende alle carni l’obbligo di indicare il paese d’origine del prodotto e che rafforza, con numerose misure, i diritti all’informazione e alla trasparenza dei 500 milioni di consumatori europei. Il via libera definitivo di oggi del Parlamento Europeo sulla nuova etichetta alimentare giunge dopo otto anni dalla prima proposta della Commissione Ue.
Il compromesso è stato raggiunto dopo un duro confronto a livello europeo dove tutte le istituzioni Ue hanno dovuto fare un passo indietro. La nuova normativa sull’informazione alimentare rappresenta comunque un importante progresso, in quanto aiuterà i consumatori europei a fare delle scelte più informate e più sane per la loro alimentazione, grazie ad un’etichetta più leggibile, più precisa e facile da comprendere, dove vengono messe al bando le forme di espressione e di presentazione dei prodotti che rischiano di indurli in errore.
Tra i punti salienti, c’è l’estensione dell’obbligo di indicare il Paese d’origine dalla fettina di carne di manzo a quella di suino e anche agnello e pollame, ma non il coniglio. Inoltre, il consumatore potrà trovare sull’etichetta i valori energetici e nutrizionali degli alimenti che acquista, ma anche l’indicazione di allergeni per chi soffre di intolleranze alimentari, fino alla messa in guardia se il pesce o il pollo che acquistano sono stati addizionati con acqua. Dopo l’imprimatur formale del Consiglio Ue, gli Stati membri avranno tre anni per mettere in atto le nuove regole che dovrebbero diventare operative a fine 2014.

Focus - Etichettatura: soddisfazione per il Ministro dell’Agricoltura Saverio Romano e per il ceo Ferrero, Giovanni Ferrero; plauso di Coldiretti e Cia; le perplessità per il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua; De Castro: vittoria per il Sud d’Europa
“Voglio esprimere grande apprezzamento per il voto del Parlamento Europeo con il quale si vara un’etichettatura che estende alle carni l’obbligo di indicare il Paese d’origine del prodotto. È la strada che anche noi abbiamo indicato più volte come percorso virtuoso in grado di tutelare e allo stesso tempo promuovere le eccellenze italiane ed europee. C’è ancora molto da fare ma si tratta certamente di un passo importante per garantire i consumatori, che meritano di sapere quello che mangiano e quello che acquistano”: così il Ministro per le Politiche Agricole Saverio Romano, commenta il voto di Strasburgo sull’etichettatura.
Gli fa eco Giovanni Ferrero, ceo del gruppo di Alba: “la nuova normativa - sottolinea Ferrero - fornisce ai consumatori avvertiti, sempre più numerosi, un’informazione, puntuale ed accurata, sui contenuti e caratteristiche dei prodotti che preferiscono”. D’altro avviso il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua, che “pur esprimendo apprezzamento verso gli sforzi compiuti dal legislatore europeo per la semplificazione delle norme rivolte al consumatore, la loro armonizzazione e la chiara definizione delle responsabilità degli attori di filiera”, esprime “due gravi perplessità: la prevista facoltà concessa ai Paesi membri di introdurre informazioni obbligatorie in etichetta ulteriori rispetto a quelle comuni a tutta l’Europa. Il permanere di una ingiustificata deroga a favore degli alimenti confezionati nei punti vendita e nei locali attigui alla distribuzione”.
“Vale a dire - aggiunge il presidente di Federalimentare - che il consumatore europeo continuerà a trovare informazioni diverse, o a non trovarle, su molti dei prodotti alimentari posti a scaffale. L’industria alimentare ritiene che i consumatori in Europa abbiano diritto, tutti in egual misura, alle informazioni in etichetta e che le imprese alimentari, a loro volta, abbiano diritto a operare in un mercato europeo veramente armonizzato. L’industria alimentare - continua - accoglie però con favore l’obbligatorietà della tabella nutrizionale, in linea con gli impegni da essa già assunti su base volontaria, con l’obiettivo di favorire l’adozione di diete e stili di vita equilibrati. Si prende atto infine del compromesso che è stato raggiunto sull’indicazione d’origine, la quale potrà venire estesa ad alcuni prodotti solo laddove a ciò si ricolleghi un effettivo vantaggio per gli operatori della filiera, e un corrispondente interesse dei consumatori, verificati da una rigorosa valutazione di impatto”.
“L’estensione ad altre carni dell’obbligo di etichettatura di origine già previsto in tutta Europa per la carne bovina è un primo passo importante; va però al più presto esteso anche alle carni e al latte utilizzati in alimenti trasformati, come prosciutti, salami e formaggi, per tutelarli da contraffazioni”, afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini. “Un passo avanti fondamentale nella tutela dei diritti dei consumatori - dice la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori - una garanzia, ha continuato, che tutela anche i nostri produttori agricoli, che lavorano sulla qualità, l’eccellenza e la genuinità degli alimenti”. Per il presidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro, il regolamento europeo “sull’informazione alimentare ai consumatori rappresenta un importante passo avanti nella direzione di una maggiore trasparenza e informazione per chi acquista. Alla fine ha vinto l’interpretazione del Sud dell’Europa rispetto a quella del Nord”.

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