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TRUFFE NEI CALICI

Ancora frodi: a Imola sequestrati 20.000 ettolitri di vino “fantasma”, multa da 1,8 milioni di euro

Il vino superava le “eccedenze consentite” in cantina. E in Umbria, altro sequestro di 15.000 litri di falso Verdicchio dei Castelli di Jesi
Italia
Tanti sequestri di vino irregolare in Italia in poche ore

Non solo il 200.000 litri (per un valore al commercio di 800.000) di falso spumante italiano ottenuto da vino extra Un sequestrato in provincia di Treviso: il bollettino dei sequestri enoici da parte della Guardia di Finanza in queste ore, si “arricchisce” si fa per dire, di 15.000 litri di falso Verdicchio dei Castelli di Jesi, quando era semplice vino bianco “etichettato ad arte”, e soprattutto di 20.000 ettolitri di vino a Imola. In questo secondo caso, spiega l’Ansa, il provvedimento è scattato per motivi fiscali: il vino, pronto per essere imbottigliato e messo in vendita, non trovava giustificazione nella contabilità aziendale, “superando le eccedenze consentite”, secondo quanto spiegano in una nota le Fiamme Gialle. Oltre al sequestro del vino, il cui valore commerciale è stimato in circa 750.000 euro, i finanzieri hanno applicato una sanzione amministrativa di un 1,8 milioni di euro, prevista per le violazioni di questo tipo. Di minor rilievo, invece, la truffa scoperta a danno del Verdicchio dei Castelli di Jesi, con 15.000 litri divisi in 3.000 damigiane sequestrati in due punti vendita di Gdo a Perugia e dintorni, dopo un’indagine di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, avviata lo scorso aprile dall’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del Ministero delle Politiche Agricole, successivamente affiancato dalla Guardia di Finanza di Ascoli Piceno. Il sequestro è uno sviluppo di quell'inchiesta, che aveva portato al sequestro di 150mila litri di falco Verdicchio doc. Rilevate anomalie nel prezzo, al di sotto di quello normale di mercato. Denunciato un imprenditore vinicolo per frode in commercio. È risultato che le partite di vino Verdicchio dei Castelli di Jesi, vantate tutte di “rigorosa” certificazione DOC, altro non erano che semplice (e
sicuramente più economico) vino bianco, imbottigliato ed etichettato “ad arte”. Le perquisizioni eseguite presso la stessa azienda vinicola picena hanno consentito di raccogliere elementi probanti di una frode nell''esercizio del commercio, prevista e punita dall’art. 515 del Codice penale con la reclusione fino a 2 anni o la multa fino a 2.065 euro; al titolare dell’azienda vinicola sono state ascritte anche le circostanze aggravanti legate al fatto che si tratta di una Doc, in conseguenza delle quali il giudice, in sede di pronuncia di condanna, qualora eventualmente riconosciuta la “particolare gravità” (e, per altro caso, anche la sussistenza di recidive) potrebbe disporre anche la chiusura dell’azienda per un periodo da 5 giorni a 3 mesi, ovvero la revoca della licenza, dell’autorizzazione o dell’analogo provvedimento amministrativo che consente lo svolgimento dell’attività commerciale.

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