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ANCORA MOLTI I CASI DI ETICHETTATURA IRREGOLARE E DI INDICAZIONI INGANNEVOLI PER GLI OLII NELLA RISTORAZIONE: A 6 ANNI DALL’ENTRATA IN VIGORE DELLA NORMA CHE TUTELA I CONSUMATORI, GLI ACCERTAMENTI RILEVANO IL 7% DI INFRAZIONI SUL TOTALE DEI CONTROLLI

Mille controlli in due mesi che, nel 7% dei casi, hanno riscontrato illeciti anche penali: è il bilancio dell’azione dell’Icqrf-Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole sugli olii nella ristorazione. In estate, l’Ispettorato ha messo in atto una serie di verifiche a tappeto sull’olio usato per preparare i pasti e quello messo a disposizione sulla tavola per i clienti, per verificarne l’origine, la corrispondenza del prodotto alla qualità dichiarata e che venisse posto in tavola con regolare etichetta.

I controlli sono stati effettuati presso ristoranti, trattorie, pizzerie, birrerie ed altri esercizi della ristorazione, nei centri e le città di maggiore affluenza turistica, ed hanno riguardato 1.600 prodotti. Nel 7% dei casi, sottolinea il Ministero, sono stati rilevati illeciti anche penali per irregolare etichettatura e sistema di chiusura, per indicazioni false e ingannevoli, per un contenuto in metil esteri ed etil esteri degli acidi grassi superiore al limite massimo consentito e per aggiunta di olii di oliva di qualità inferiore.

Il Ministro Saverio Romano ha sottolineato che “a quasi 6 anni dall’entrata in vigore della norma, che di fatto vieta di somministrare ai clienti di ristoranti olio in ampolle anonime, sono ancora molte le irregolarità accertate”, mentre il presidente del Consorzio Olivicolo Italiano Unaprol Massimo Gargano ha espresso apprezzamento per l’operato dell’Ispettorato ed ha esortato a “non abbassare mai la guardia nei confronti dell’imbrolio”.

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