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BIODIVERSITÀ

Api “assunte” in fabbrica: Rcr Cristalleria installa due alveari per misurare l’impatto ambientale

Il progetto - in collaborazione con l’Università di Siena - è volto a monitorare la salubrità dei processi produttivi del sito di Colle Val d’Elsa
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Rcr Cristalleria installa due alveari per misurare il proprio impatto ambientale

In Toscana le api vengono “assunte” in fabbrica nel ruolo di indicatori biologici dei processi industriali: succede a Colle Val d’Elsa, dove Rcr Cristalleria Italiana - azienda leader nella produzione di bicchieri e oggetti d’arredo - ha concluso un accordo con la Fondazione Siena Food Lab ed il Santa Chiara Lab dell'Università di Siena per l’avvio di un progetto a sostegno della biodiversità. Si chiama “Arnie Intelligenti” e prevede l’installazione presso il proprio sito produttivo di due alveari, già popolati da api, uno dei quali sarà dotato di sensori per la raccolta di diversi parametri ambientali. Le api, riconosciute come eccellenti bioindicatori, offrono infatti preziose informazioni sulla qualità dell’aria e dell’ecosistema circostante, poiché la loro presenza stabile è legata a condizioni ambientali salubri e prive di inquinanti. Attraverso il biomonitoraggio, sarà possibile controllare la salute delle colonie, che fungeranno da indicatori biologici dell’impatto ambientale dei processi industriali dell’azienda.
“L'iniziativa è molto importante, perché legata alla strategia di Rcr (azienda che esporta in oltre 110 Paesi del mondo, con un fatturato di 50 milioni die euro) per cui “far bene alle persone e all'ambiente fa bene al business” - dichiara Roberto Pierucci, ceo Rcr Cristalleria Italiana - le api fungono da indicatore biologico in senso globale e costituiscono un garante vivente della bontà del nostro operato, oltre che dell’assenza di eccessi nell’uso di fitofarmaci da parte degli agricoltori della zona. Abbiamo a cuore la biodiversità, essere sensibili ai temi ambientali fa parte del nostro modo di fare impresa, per questo siamo felici di accogliere queste ospiti davvero speciali. Sostenibilità per Rcr da sempre assume il significato di responsabilità; la loro presenza e il loro prosperare penso siano la migliore certificazione possibile della bontà dei nostri processi industriali”.
Le api sono essenziali per la biodiversità perché impollinano molte specie vegetali, contribuendo alla riproduzione di piante selvatiche e colture tipiche come olivi, viti e frutti del paesaggio toscano. Questo sostiene l’equilibrio degli ecosistemi e un’agricoltura sostenibile, fondamentale per la tutela del territorio. Tuttavia, le api sono minacciate da specie aliene come la Varroa, un parassita ormai diffuso in tutta Italia, e la Vespa Velutina, un predatore arrivato dalla Francia fino a Firenze e Lucca, che danneggia le colonie e l’intera produzione agricola e apistica.
L’attività delle due famiglie di api, sorvegliate in situ dall’apicoltore esperto Nicolò Patrone, sarà monitorata costantemente anche da remoto dalla Fondazione Siena Food Lab e dal Santa Chiara Lab dell'Università di Siena, che elaborerà i dati rilevati presso il sito di Rcr, confrontandoli con quelli di tutti gli altri siti collegati, raccogliendo informazioni utili all’elaborazione dei dati consuntivi del progetto globale. “La mission del progetto è quella di supportare la ricerca e l’innovazione nel settore agroalimentare, fornendo servizi integrati, accelerando la digitalizzazione dei sistemi agroalimentari e la loro efficienza, la tracciabilità e la sostenibilità e promuovendo l’affidabilità di prodotti e processi e delle informazioni fornite ai cittadini, alle autorità locali e agli stakeholder - spiega Cristiana Tozzi, Project Manager Santa Chiara La e Fondazione Siena Food Lab - siamo felici di inaugurare una nuova partnership con un’azienda importante sul territorio come Rcr, che consentirà al progetto di trovare nuove progettualità per il territorio senese”.
Per gli scopi del progetto - peraltro non nuovo, considerato che il professor Giorgio Celli, noto etologo e divulgatore scientifico, lo aveva messo in pratica fin dagli anni Ottanta del Novecento a Bologna, per misurare la qualità della vita dentro la città - l’Università di Siena ha acquistato globalmente 20 arnie corredate dagli accessori necessari per realizzare un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, fornendo a tutti gli ospitanti la strumentazione sensoristica funzionale al monitoraggio dello stato di salute delle api e il contemporaneo monitoraggio dello stato dell’ambiente circostante agli alveari. “Questo progetto non solo aiuterà noi, ma intendiamo contribuire a sensibilizzare la popolazione locale, le istituzioni, le scuole circa l’importanza della biodiversità nel nostro territorio, vocato all’agricoltura, dove per esempio l’utilizzo errato dei fitofarmaci costituisce ancora un grande problema - conclude Roberto Pierucci - siamo valutando così la possibilità di coinvolgere le istituzioni locali per organizzare visite pubbliche e scolastiche”.

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