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APICOLTORI PRONTI AD INVADERE LA PIAZZE PER DIFENDERE LE API DAL “RITORNO” DEI NEONICOTINOIDI. MA ASSOSEMENTI REPLICA: “I RISULTATI DEL PIANO DI RICERCA APENET ANCORA NON CI SONO, E NEL RESTO D’EUROPA I NEONICOTINOIDI SONO LEGALI”

Assosementi replica all’Unaapi, l’Unione Nazionale degli Apicoltori Italiani, guidati da Francesco Panella che, in vista della scadenza al divieto d’uso dei neonicotinoidi del 31 ottobre 2011, hanno chiesto lo stop definitivo ai Ministri della Salute Ferruccio Fazio e delle Politiche Agricole Saverio Romano, dicendosi “pronti, se necessario, ad “invadere” le piazze della politica”. Decisone motivata dalle “prime conclusioni della ricerca “Apenet” - spiega Panella - promossa dalle Politiche Agricole, che ha confermato i nostri peggiori sospetti: la moria delle api verificatasi in Italia fino al 2008 è in gran parte imputabile a questi insetticidi”. Ma Assosementi si dice “sconcertata per le illazioni che circolano sui risultati 2011 del piano di ricerca Apenet riguardante la mortalità delle api, visto che non ci risulta ancora che le autorità competenti del Ministero delle politiche agricole e del Ministero della salute - prosegue Assosementi - siano venute in possesso del rapporto ufficiale utile a definire una posizione nazionale da sottoporre alla valutazione finale della Commissione Europea”.

La sospensiva della concia sulle sementi di mais con insetticidi neonicotinoidi, decisa nel 2008, è stata infatti prorogata per due stagioni, e da ultimo portata al 31 ottobre 2011. Adesso, in vista della scadenza, lo scontro tra apicoltori e produttori di sementi si riaccende.

“Come industria sementiera - sottolinea Giuseppe Carli, presidente della Sezione colture industriali di Assosementi - vogliamo ribadire ancora una volta di essere pronti a mettere in atto tutte le misure di mitigazione già individuate e giudicate necessarie tanto a livello comunitario che di singoli Paesi membri, affinché l’utilizzo delle sementi di mais conciate con gli insetticidi neonicotinoidi avvenga nel rispetto dei migliori requisiti di sicurezza disponibili. Desideriamo inoltre sottolineare - prosegue Carli - la validità e l’efficacia di una pratica agronomica quale la concia con prodotti insetticidi di cui anche la maiscoltura italiana potrebbe beneficiare con il miglioramento delle rese produttive ed il contenimento dei costi. A livello europeo - aggiunge Carli - lo scenario in materia di concianti neonicotinoidi è quanto mai eterogeneo, con l’Italia che li ha sospesi sul mais, mentre sono permessi in modo diversificato a seconda delle colture nei paesi confinanti come Francia, Svizzera ed Austria, oltre alla stessa Germania. È quindi necessario a nostro giudizio, anche alla luce della nuova disciplina comunitaria in materia di prodotti fitosanitari, che si superi una fase in cui troppe componenti emozionali dominano il dibattito e si ritorni alla voce degli esperti nazionali e comunitari e dei lavori scientifici”.

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