Promozione e sostegno dell’imprenditoria giovanile, approvata la legge che prevede una serie di misure per sostenere il ritorno alla terra da parte delle giovani generazioni (18-40 anni di età). Tra le novità, l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’Agricoltura, della dotazione di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2024, destinato al cofinanziamento di programmi predisposti dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano per favorire il primo insediamento giovanile nel settore agricolo. Risorse destinate anche all’acquisto di terreni e strutture necessari per iniziare l’attività imprenditoriale agricola, all’acquisto di beni strumentali, con priorità per quelli destinati ad accrescere l’efficienza aziendale ed a introdurre innovazioni sul prodotto; alle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni e al processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione; all’ampliamento dell’unità minima produttiva ma anche all’acquisto di complessi aziendali già operativi. Previsti, tra i vari punti, anche un regime fiscale agevolato e sostegni alla formazione.
“La mia pdl (proposta di legge, ndr) per favorire i giovani imprenditori in agricoltura è legge. In arrivo 200 milioni perché i ragazzi e la terra sono il nostro futuro” ha commentato Mirco Carloni (Lega), presidente Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, dopo l’approvazione della legge in Parlamento da lui fortemente voluta. “Con un aumento del 13% dei giovani agricoltori negli ultimi dieci anni è importante sostenere un settore che offre opportunità occupazionali alle nuove generazioni, in controtendenza rispetto a un andamento generale che ha visto un crollo medio del 25% delle imprese under 30 negli altri comparti”. A dirlo è un’analisi della Coldiretti, su dati Infocamere e Unioncamere, diffusa in occasione dell’approvazione definitiva in Parlamento della legge sull’imprenditoria giovanile che prevede una serie di misure di sostegno al fenomeno del ritorno alla terra.
Il provvedimento prevede, tra le altre cose, un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili nell’agricoltura, e agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, oltre a sostegni per la formazione. “Come giovani vogliamo semplificazioni per l’accesso alla terra e al credito. Abbiamo idee e voglia di investire, ma la burocrazia è un freno - sottolinea il delegato Coldiretti Giovani Enrico Parisi -. Chiediamo soprattutto all’Unione Europea attenzione per aumentare gli investimenti in agricoltura e garantire più sostegni per il ricambio generazionale nel nostro settore. Noi ci siamo, perchè senza ragazze e ragazzi in agricoltura, l’Europa sarà più fragile e dipendente dalle importazioni”.
Le imprese giovani, secondo Coldiretti, “hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi soprattutto in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.
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