Nuovi orizzonti per la tutela dei prodotti tipici: è in arrivo la doc comunale. L'istituzione di questa nuova forma di tutela è alla valutazione della Camera dei Deputati. Nelle intenzioni dei proponenti, il fine del nuovo "marchio"
(che dovrà comunque raccordarsi con la legislazione nazionale e comunitaria già esistente in tema di indicazioni geografiche e denominazioni d'origine) è quello di promuovere e valorizzare i prodotti agroalimentari tipici tradizionalmente legati al territorio, e in particolare a quello dei comuni. Il primo firmatario della proposta di legge, elaborata in collaborazione
con l'Anci, è Enzo Bianco, presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi di informazione e già presidente della stessa Associazione dei Comuni. La proposta per l'istituzione della Deco ha incontrato il
gradimento "trasversale" di deputati di tutti i gruppi politici. Il secondo firmatario è Osvaldo Napoli (Forza Italia), sindaco di Giaveno (Torino) e vicepresidente dell'Anci. Tra gli altri proponenti, Antonio Maccanico e Giuseppe Fioroni (Margherita), Olga D'Antona e Valter Bielli (Ds), Enzo Ceremigna (Sdi) e Piefrancesco Gamba (An).
La proposta si sviluppa in sei articoli. Il principio-cardine é contenuto logicamente nel primo articolo, e consiste nella possibilità per i Comuni, alla luce degli statuti e del Testo Unico sugli enti locali, di adottare tutte le iniziative di sostegno e promozione
delle produzioni tipiche tradizionali, anche con l'istituzione del "marchio" Deco, che le dovrà rendere riconoscibili (e garantite) sui mercati e ai consumatori. Attraverso un regolamento ad hoc, i Comuni potranno istituire un registro delle Deco, nel quale saranno iscritte le aziende che ancora si dedicano alle produzioni tipiche del territorio; nello stesso registro saranno indicati i "parametri" per riconoscere il prodotto tipico, elaborati sulla base di una raccolta di documentazione storica e tecnica, ma scaturiti anche dal lavoro di una commissione di esperti e tecnici, scelta sempre a livello
comunale.
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