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ARRIVA LA DOC VENETO-FRIULANA PROSECCO … MA SI CONTINUERÀ A PRODURLO ANCHE IN PIEMONTE. IL COMITATO NAZIONALE TUTELA VINI HA DETTO SÌ. ARRIVA LA DOCG PER CONEGLIANO E VALDOBBIADENE. IL MINISTRO ZAIA DICHIARA ...

Il Comitato Nazionale Tutela Vini a denominazione di origine e indicazione geografica tipica ha espresso oggi parere favorevole alla proposta di riconoscimento della nuova Doc Prosecco.
La nuova denominazione è finalizzata al rafforzamento della tutela dei vini già commercializzati, con riferimento a Doc e Igt prodotti nella Regione Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Nel nuovo disciplinare è stata salvaguardata anche la possibilità di elaborare le tipologie “spumante” e “frizzante” anche in aree diverse da quelle di produzione delle uve, laddove esiste una tradizionalità di queste pratiche. Il caso più evidente è quello del Piemonte, dove si lavora e si imbottiglia il Prosecco da molti anni, e che sarà possibile continuare a produrre in accordo con il disciplinare approvato.

Focus - L’interesse del Ministro per il “suo” Prosecco
Inutile dire che l’iter per l’approvazione del riconoscimento della Doc Prosecco, delle Docg Conegliano Valdobbiadene e Colli Asolani, per le rispettive sottozone storiche, e delle relative proposte di disciplinare, è stato veloce come un treno Frecciarossa. Un fatto che significa che la burocrazia, quando si vuole, non c’è, o comunque si può limitare al massimo. Ecco la dichiarazione del Ministero delle Politiche Agricole Luca Zaia: “a partire dal 1 agosto 2009, tutto il Prosecco sarà protetto a livello comunitario ed internazionale come Denominazioni di Origine Protetta. E’ un riconoscimento che dà valore al lavoro svolto finora per la valorizzazione e la tutela di un vino che rappresenta l’Italia in tutto il mondo. Assicurare la garanzia della Doc alle produzioni base e Docg alla viticoltura storica servirà a garantire in modo ancora più incisivo i produttori onesti e i consumatori di tutto il mondo: dietro il Prosecco e il suo successo c’è la sapienza dei viticoltori italiani, un patrimonio inimitabile di conoscenza che difenderemo da ogni tentativo di imitazione”.
Il Comitato Nazionale per la tutela delle denominazioni d’origine dei vini ha deliberato gli attesi riconoscimenti dopo aver ascoltato le richieste dei produttori e dopo le audizioni tenutesi nella zona di produzione.
L’iter procedurale prevede che le decisioni assunte oggi dal Comitato siano pubblicate sulla “Gazzetta Ufficiale” della Repubblica italiana per poter acquisire, entro 30 giorni, eventuali osservazioni. Queste ultime saranno valutate dallo stesso Comitato e, successivamente, il Ministero potrà emanare i decreti di riconoscimento delle denominazioni e di approvazione dei relativi disciplinari.
Il Comitato ha ratificato i disciplinari senza stravolgere le proposte avanzate dai produttori, introducendo alcuni adeguamenti formali necessari per conformarsi alla normativa italiana e dettagliare i particolari tecnici utili a garantire la qualità delle produzioni di riferimento. Il progetto ha salvaguardato le esigenze dei produttori storici ma anche le necessità delle aziende che in Piemonte lavorano ed imbottigliano il vino Prosecco.
L’intenso lavoro del Comitato, del Ministero e delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia ha permesso di rispettare i tempi previsti nella procedura di approvazione del progetto Prosecco, che sarà realtà già dalla prossima vendemmia: il Prosecco Doc e le due Docg storiche transiteranno direttamente nel Registro comunitario delle Dop.

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