Per chi ama girare per le nostre regioni alla ricerca delle eccellenze gastronomiche che caratterizzano il territorio italiano, Qualigeo è un sogno che diventa realtà. Un cocktail perfettamente riuscito tra il romantico desiderio di scoprire l’azienda dove si produce un particolare e raro prodotto e moderna tecnologia.
“Qualigeo - ci racconta Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita è tra gli ideatori di questo ambizioso progetto - è la prima banca dati geografica completa dei prodotti agroalimentari italiani certificati. Migliaia di informazioni utili su quello che è un vero e proprio patrimonio nazionale, dove trovano spazio piccoli e grandi prodotti, colossi e vere chicche, in una sorta di “democrazia tecnologica” dove grandi aziende e piccoli produttori godono di uguale attenzione”.
Ma come funziona Qualigeo? Essenzialmente si basa sul sistema Gps (Global Positioning System), uno strumento in grado di fornirci latitudine, longitudine e quota di qualsiasi punto del nostro pianeta. Una volta individuato il punto, vengono utilizzate altre tecnologie, quali i Sistemi Geografici, che traducono e visualizzano in mappe i punti evidenziati dal Gps. In sintesi, il fruitore avrà la possibilità di partire da una parola base, identificare il prodotto, leggerne il disciplinare e la scheda descrittiva e trovare l’azienda nel territorio che gli interessa, calcolandone la posizione in base all’indirizzo.
“Si tratta di uno strumento tecnologico rapido e di immediata consultazione - sottolinea Paolo De Castro, presidente della Fondazione Qualivita - utile tanto per gli addetti ai lavori quanto, e soprattutto, ai consumatori che in questo modo potranno non soltanto avere informazioni certe e precise su ogni singolo prodotto, ma anche indicazioni su dove trovarlo e acquistarlo”.
In effetti è proprio il consumatore medio il vero e proprio destinatario di Qualigeo.
Ne è perfettamente consapevole Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: “I consumatori vogliono sempre più trasparenza nelle informazioni e garanzie rispetto a ciò che portano in tavola ed è in netta crescita anche l’esigenza di riscoprire e valorizzare i prodotti e le antiche tradizioni culinarie che rendono distintivi i nostri territori. Nell’epoca dell’appiattimento dei sapori si vogliono ritrovare gusti e profumi diversi. E Qualigeo sembra avere tutte le carte in regola per risultare uno strumento indispensabile in questa affascinante ricerca”. E’ innegabile che un Atlante così studiato potrà rappresentare uno straordinario anello di congiunzione tra consumatore e produttore, dando nuovo impulso al fenomeno della vendita diretta che già da qualche tempo sta prendendo piede nel nostro Paese. Il tutto con ricadute positive anche nell’ambito dello sviluppo turistico delle nostre regioni, ognuna delle quali può contare sulla presenza di uno o più prodotti certificati e quindi, di conseguenza, di cooperative, consorzi o singoli produttori che quei prodotti propongono.
“Ma gli sviluppi per Qualigeo sono davvero enormi - conclude Mauro Rosati - Il nostro atlante, infatti, servirà da traccia anche per i nuovi prodotti che dovranno essere certificati e non stiamo parlando solo di quelli italiani ma anche del resto d’Europa, con particolare attenzione per quelli dei Paesi appena ammessi”.
Insomma, non è difficile immaginare che tra non molto tempo la Fondazione Qualivita potrà presentare un Qualigeo con i prodotti del Vecchio Continente che ci consentirà di organizzare i nostri viaggi programmando, tra una visita a un museo e una foto ricordo alla piazza famosa, anche un’escursione alla ricerca dei sapori perduti.
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