02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

ARRIVA UN NUOVO REGOLAMENTO UE PER L’INDUSTRIA DELL’ACIDO TARTARICO “NATURALE”, IMPIEGATO NEI SETTORI ALIMENTARE ED ENOLOGICO E DI CUI L’ITALIA È LEADER PER PRODUZIONE, CONTRO L’INVASIONE DI QUELLO CINESE, OTTENUTO DAL PETROLIO E VENDUTO SOTTOCOSTO

Con un nuovo regolamento comunitario, l’Europa si muove a favore dell’industria dell’acido tartarico, sottoprodotto della vinificazione impiegato soprattutto nell’industria alimentare ed enologica, contro l’invasione di analoghi prodotti cinesi venduti sottocosto. Il provvedimento legislativo conferma i dazi sulle importazioni di acido tartarico sintetico dalla Cina. A sottolineare la novità è AssoDistil, l’associazione nazionale degli industriali distillatori di alcoli e acquaviti, che già nel 2006 aveva chiesto e ottenuto dall’Unione Europea un apposito provvedimento antidumping, della durata di cinque anni, e che ora potrà contare su un’azione analoga per un altro quinquennio.

L’Italia è leader mondiale nella produzione di acido tartarico, un prodotto collegato strettamente alla filiera distillatoria e vitivinicola, il cui ruolo economico, anche se poco noto, è di grande rilievo. Quello italiano ed europeo è ricavato da materie prime agricole, a differenza di quello cinese, che deriva da sottoprodotti del petrolio, e trova numerosi impieghi in vari settori: nella farmaceutica, nell’industria delle costruzioni ma, soprattutto, nel settore alimentare ed enologico. In pericolo, dunque, non solo le industrie europee di questo ramo, ma la stessa produzione naturale dell’acido tartarico.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli