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ARRIVA UNA NUOVA BEVANDA TUTTA ITALIANA AL 100% DI SIERO DI LATTE: I CASEIFICI NE PRODUCONO 8 MILIONI DI TONNELATE ALL’ANNO, MA FINORA ERA CONSIDERATO UN RIFIUTO

Una bevanda dissetante e genuina a base di siero di latte. E' questo il prodotto a cui sta lavorando l'Enea, nato da una lunga esperienza di ricerca condotta nel settore del trattamento del siero caseario. Una bella sfida perché si tratta di utilizzare un refluo industriale, che oggi costituisce nel panorama nazionale un problema di notevole impatto ambientale. Basti pensare che nel 2005 i processi di lavorazione di tutti i prodotti caseari made in Italy, il cui fatturato ha raggiunto 14,1 miliardi di euro, hanno comportato siero pari a 8 milioni di tonnellate. L'onere di smaltimento, che va dai 4 ai 6 euro per metro cubo, è totalmente a carico delle industrie casearie che, in base all'attuale normativa ambientale, sono a rischio di procedimenti illegali. "La bevanda - spiega all'Ansa Massimo Pizzichini del Dipartimento Biotecnologie, Agroindustrie e Protezione della Salute del Centro Ricerche Enea della Casaccia - conterrà zuccheri, vitamine, sali minerali in equilibrio osmotico con sangue e altri peptidi attivi, vale a dire frazioni di molecole proteiche molto importanti per gli aspetti che regolano la pressione arteriosa".
In pratica il nuovo prodotto deriva dalla scomposizione chimica del siero di latte, effettuata con la tecnologia della membrana con filtri molto selettivi e quindi dalla ricomposizione di queste frazioni liquide. La bevanda, assicurano dall'Enea, verrà ottenuta al 100% dal siero di latte, senza addizione di conservanti, coloranti e stabilizzanti. Il colore? Giallo oro, caratteristico della vitamina B2, con un rapporto sale-potassio inferiore allo 0,5. A dire il vero una bibita a base di siero viene già prodotta in Svizzera, che la commercializza in molti Paesi -ma non in Italia - in 70 milioni di litri l'anno, realizzando fatturati da capogiro.
"Il prodotto che vogliamo realizzare sarà ad altissimo valore aggiunto - avverte Pizzichini - e avrà poco a che fare con quello svizzero, dove la percentuale di siero è appena del 23% diluito con acqua minerale". Secondo il ricercatore fare questa bevanda dal punto di vista tecnologico é relativamente semplice, la vera difficoltà è immetterla sul mercato, un processo che richiede un ingente sforzo di marketing. Ma lo spazio in Italia non sembra mancare. Secondo uno studio Enea realizzato su dati AcNielsen circa il posizionamento di questa nuova bevanda, emerge che gli italiani bevono ogni anno 182 litri di acqua minerale (+6,1) spaziando tra 285 diversi marchi. Passando alle “soft drink” il valore di questo mercato è di 1.256 milioni di euro (+5%), pari ad un volume di 1.421 milioni di litri (+1,8%), per le “energy drink” é rispettivamente di 1,8 milioni (+9%) e 294.000 litri (+6,1%), mentre per gli “sport drink” di 49 milioni di euro e 34,6 milioni di litri.

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