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ARTICOLO 62 SUI TERMINI DI PAGAMENTO IN AGRICOLTURA, PER IL MINISTRO CATANIA L’AVVIO DELL’APPLICAZIONE È OK: “IL CONSENSO DELL’INDUSTRIA AGROALIMENTARE, DELLA COOPERAZIONE E DEL MONDO AGRICOLO MI CONFORTA”. NON ESCLUSE MODIFICE E APPROFONDIMENTI

“Il consenso ricevuto dall’industria agroalimentare italiana e dal mondo della cooperazione sull’articolo 62 si aggiunge a quello del mondo agricolo e mi conforta nella convinzione dell’importanza dell’innovazione introdotta con questa norma. Poiché anche da parte della Grande distribuzione sono state da tempo superate le pregiudiziali di fondo, occorre ora concentrarsi sul lavoro di attuazione, ed il Ministero si applicherà con impegno per la rapida soluzione delle problematiche emerse. Era naturale, d’altra parte, che una riforma così profonda richiedesse opportuni aggiustamenti, del resto le grandi riforme vanno sempre affrontate con un atteggiamento pragmatico e non dogmatico”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, nell’incontro di scena oggi, a Palazzo dell’Agricoltura, con tutti i rappresentanti dell’industria agroalimentare italiana e della cooperazione attiva nella trasformazione di prodotti agroalimentari. Incontro nel quale sono stati esaminati eventuali problemi collegati all’applicazione dell’art. 62 della legge sulle Liberalizzazioni che stabilisce tempi certi di pagamento (30 giorni per i prodotti deperibili e 60 per quelli non deperibili) e contratti scritti tra i soggetti della filiera agroalimentare.

Una normativa, per altro, che non solo ha anticipato nello spirito, ma è anche molto più stringente del decreto legislativo 192 del 9 novembre 2012, per l’integrale recepimento della direttiva Ue 2011-7 sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, che regola tutti gli altri settori ad eccezione di quello agricolo e agroalimentare. E che prevede, per esempio, la possibilità per le parti di accordarsi su termini di pagamento superiori ai 30 giorni stabiliti, a patto che questo non sia palesemente penalizzante per una delle parti, ma anche sanzioni inferiori che, nell’agroalimentare, possono arrivare anche a 500.000 euro.

“La riunione - si legge in una nota - è stata anche motivata dalla richiesta di soppressione o modifica dell’articolo 62 avanzata da alcuni esponenti del mondo economico. L’industria agroalimentare italiana ha, invece, confermato senza riserve il proprio apprezzamento per la norma sottolineandone anche il buon avvio applicativo nella prima fase di attuazione. Si ricorda, a tal proposito, che la norma è entrata in vigore solo il 24 ottobre 2011. Le rappresentanze industriali e cooperative hanno inoltre chiesto di approfondire alcuni aspetti applicativi che richiedono interventi correttivi nell’ambito delle disposizioni varate dal Ministero dell’Agricoltura, di concerto con lo Sviluppo Economico. Il Ministro Catania ha dato assicurazioni che saranno avviati subito i necessari approfondimenti tecnici in tal senso”.

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