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ARTIGIANALE O INDUSTRIALE, FRESCO O SURGELATO, COTTO NEL FORNO A LEGNA O IN QUELLO ELETTRICO, E’ IL PANE IL GRANDE AMORE DEGLI ITALIANI

Se gli olandesi sono da sempre i “mangiatori di patate”, noi abitanti del Belpaese ci possiamo tranquillamente definire “mangiatori di pane”, ben 30 milioni di italiani, infatti, non rinuncerebbero per nulla al mondo al più antico derivato della farina e lo ritengono essenziale perfino nelle diete. Questo, almeno, è quanto emerge dall’indagine demoscopica commissionata ad Astra Ricerche (e presentata il 5 maggio al Siab di verona).
Più di due italiani su tre compra il pane tutti i giorni, l’83% lo consuma a cena e il 45% ama gustarlo anche al ristorante mentre il 90% degli acquirenti preferisce acquistarlo in panetteria.
Il consumo del pane fresco artigianale non sembrerebbe conoscere battute d’arresto: se fino alla fine degli anni ’90 il prodotto artigianale appariva in lieve calo a favore di quello industriale o surgelato/congelato e specialmente dei cosiddetti prodotti sostitutivi, con l’aprirsi del nuovo millennio, la sua diffusione è tornata a crescere più del pane industriale e dei prodotti sostitutivi. Resta, quindi, la panetteria con forno proprio il “santuario” della vendita del pane: coloro che lo acquistano presso i moderni canali di distribuzione, supermercati, ipermercati,sono solamente il 38%, concentrati principalmente nel Centro-Nord Italia. Resiste comunque una piccola fetta di italiani, circa 2 milioni, che non acquista il pane fresco: il dato interessante è che il 40% di essi non lo compra per impossibilità, è evidente come la logistica e la difficoltà di raggiungere le panetterie influisca nel 10,6% dei casi.

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