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Aspettando la Pasqua, Eataly Lingotto dedica un mese intero alle uova con la storica tradizione piemontese del “cante’ j’euv” (cantare le uova). Due storiche cantorie di Langa, si confronteranno suonando e cantando le canzoni tipiche delle “uova”

Aspettando la Pasqua, Eataly Lingotto dedica un mese intero alle uova con la rievocazione di una storica tradizione piemontese: il “ cante’ j’euv” (cantare le uova). Due storiche cantorie di Langa, “Le raviole al vin”, e il “Coro di Maddalene” si confronteranno suonando e cantando le canzoni tipiche delle “uova”, insieme al coro dei ragazzi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che Carlin Petrini, ormai diversi anni fa, ha guidato alla riscoperta di questo importante Presidio della Memoria (info: www.eataly.net).
Perché si cantavano le uova? I significati della tradizione sono diversi. L’aspetto della redistribuzione del reddito è una delle tesi più popolari e racconta di questuanti, quasi sempre gente con pochi mezzi che andava a cantar le uova nelle cascine più ricche e floride: le uova così raccolte venivano poi usate nei giorni successivi per preparare le frittate del giorno di Pasquetta, oppure, in alcuni casi, per raccogliere denaro per finanziare la festa dei coscritti. La tradizione trent’anni fa era andata praticamente perduta, ma oggi diversi comuni di Langa sono tornati a “cantare le uova”.
Il 21 marzo, Eataly Lingotto sarà anche il teatro di una cena itinerante con 12 grandi chef che si cimenteranno nella preparazione di piatti a base di uova in tutti i ristorantini di Eataly Lingotto.

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