Asse Confagricoltura/Regioni: i governatori regionali appoggiano con forza l’istanza di Confagricoltura per rivedere il calcolo dell’Imposta Municipale Unica (Imu) per gli agricoltori. Ai rappresentati della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome l’organizzazione ha detto che “l’intero impianto dell’imposizione fiscale sui terreni e sui fabbricati strumentali all’attività è punitivo per le imprese”. Anche le Regioni sono contrarie all’Imu, afferma Confagricoltura, “ed è ora che il Governo intervenga per riequilibrare la forte imposizione fiscale per gli agricoltori, esentando dall’imposta i fabbricati ad uso strumentale o riducendo gli oneri, in particolare nelle aree svantaggiate”. Confagricoltura ha espresso apprezzamento ai rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per la ferma opposizione all’applicazione dell’Imu nelle aziende agricole.
L’intero impianto dell’imposizione fiscale sui terreni e sui fabbricati strumentali all’attività è punitivo per le imprese e scarica sugli agricoltori e sulle loro famiglie oltre il 10% del peso della manovra, ricorda Confagricoltura, e il decreto “Salva Italia” comporta incrementi di tassazione (dal 100% al 300%) per il settore agricolo e mette a rischio di chiusura oltre mezzo milione di aziende sotto i 20 ettari di superficie. Confagricoltura ringrazia i Governatori regionali per aver appoggiato con forza la sua istanza, chiedendo la revisione del meccanismo di calcolo dei terreni condotti dagli agricoltori e di aprire un tavolo di confronto Governo/Regioni per individuare criteri alternativi di applicazione dell’imposta, salvaguardando gli obiettivi del decreto “Salva Italia”, ma senza pregiudicare la sopravvivenza del settore agricolo.
“La questione è paradossale perché si intende tassare gli strumenti di lavoro dell’agricoltore considerandoli una ricchezza accumulata - conclude Confagricoltura - circa 1 milione di fabbricati in tutta Italia il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni, con l’applicazione dell’Imu subiscono una duplicazione d’imposta”.
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