02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

ASSOBIRRA VARA UN NUOVO CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LA PUBBLICITÀ, PER DIRE NON ALL’ABUSO DI ALCOL E DIFFONDERE LA CULTURA DEL BERE RESPOSABILE. PER GLI ASSOCIATI CHE SBAGLIANO SANZIONI ECONOMICHE PER FINANZIARE LA RICERCA

I produttori di birra europei hanno lanciato oggi una nuova parola d’ordine: “No a favorire l’abuso di alcol, sì al bere responsabile” e chi trasgredisce deve pagare, pena l’espulsione dall’Associazione. Insomma, linea dura nei confronti delle aziende che in Europa decidessero di lanciare campagne pubblicitarie o promozionali non in linea con i nuovi standard di autoregolamentazione presentate oggi dall’Associazione europea “Brewers of Europe” (Boe).
All’annuncio di Bruxelles, “Assobirra”, che riunisce il 98% dei produttori di birra italiani, ha risposto con il varo immediato di un nuovo codice di autodisciplina pubblicitaria in cui si assicura “che la comunicazione commerciale della birra in qualsiasi forma, comprese etichette e confezioni, e con ogni mezzo - televisione, cinema, internet, stampa, operazioni promozionali sul punto vendita ed altre - sia conforme al principio del bere responsabile”. È l’ultimo tassello di percorso che ha permesso di realizzare numerose campagne, come“Le parole per dirlo” patrocinata dal Ministero della gioventù. Ma anche “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”, e ancora “O bevi, o guidi”. Filippo Terzaghi, direttore di Assobirra, tiene a sottolineare che “l’industria è consapevole che la comunicazione del prodotto debba sempre e comunque essere ispirata al concesso di bere responsabile”. Il nuovo programma di autoregolazione si inserisce, aggiunge, “in questo percorso di responsabilità sociale, in linea con gli standard condivisi a livello europeo, e con l’obiettivo di garantire meccanismi di maggior efficienza, rapidità e rigore”.
In base al nuovo codice quindi, non si può incoraggiarne il consumo smodato o irresponsabile di birra o presentare in una luce negativa l’astinenza e la sobrietà; tanto meno, mostrare persone che appaiano in stato di ubriachezza o presentare, in una luce positiva l’ubriachezza. Inoltre, la pubblicità non potrà essere destinata ai minori, o ancora collegata direttamente o indirettamente con la guida di mezzi di trasporto di qualsiasi tipo. Non ultimo, non può indurre a credere che il consumo di birra contribuisca al successo sociale o sessuale. Chi trasgredisce sarà confrontato ad un nuovo “giurì” che avrà 10 giorni per pronunciarsi. Una campagna considerata “colpevole” dovrà essere ritirata, altrimenti scatteranno sanzioni economiche i cui proventi andranno a finanziare attività di ricerca e prevenzione sull’abuso di alcol. Il segretario generale dei produttori di birra europei, Pierre-Olivier Bergeron ha tenuto a sottolineare: “L’Italia ci fa sognare per la sua cultura del bere e il suo impegno”.
Fonte: Ansa - Autore: Patrizia Lenzarini

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli