Dal lardo al rosmarino di Cavour al lonzardo e al salame di castagne di Cuneo fino alla prosciutta di Castelnuovo Magra: sono questi alcuni, tra i 309 salumi tipici italiani individuati dall'Istituto Nazionale di Sociologia Rurale nella nuova edizione dell'"Atlante dei prodotti tipici: i salumi", pubblicata da Agra-Rai Eri. In particolare, tra i salumi tipici, 187 appartengono all'area padano-ligure, con una concentrazione nel triangolo industriale, mentre Lombardia e Piemonte, tra le regioni del Nord, fanno la parte del leone con 45 prodotti a testa. Nella galleria dei salumi seguono l'Emilia Romagna con 30, il Veneto
e la Toscana con 21 prodotti ciascuna e anche una regione di così scarsa agricoltura ma di forti tradizioni come la Liguria si attesta con 9 esemplari. In larga maggioranza si tratta di salumi suini. Negli ultimi tempi si è però infittita, a partire dai due poli di Mortara e Palmanova del Friuli la concorrenza dei prodotti d'oca definiti dal presidente Insor Corrado Barberis "l'ultima frontiera del maiale". Anche gli ovini segnalano una presenza un pò meno sporadica, grazie ad iniziative abruzzesi e, soprattutto, sarde. A parziale indennizzo dell'inselvatichimento di tante pendici montane un certo dinamismo è dimostrato anche dal comaprto del cinghiale, mentre risultano stazionari gli equini, almeno negli ultimi quindici anni intercorrenti dalle precedenti edizioni.
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