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ATTENZIONE AI “FALSI” TARTUFI IN ARRIVO: OGGI A SAN MINIATO PRESENTATI I RISULTATI DI UNA RICERCA SULLA TRACCIABILITÀ DEL TARTUFO BIANCO

La qualità italiana è messa a dura prova anche per il tartufo: contro il pericolo di un'invasione di tartufi cinesi e istriani (per fortuna neri, almeno sino ad oggi), San Miniato ha finalmente vinto la battaglia contro le possibili “imitazioni” grazie al successo di una ricerca sui marker proteici, necessari per definire la tracciabilità del noto “diamante bianco” delle Colline Sanminiatesi. Arriva dall'Università di Pisa la rivoluzionaria scoperta a proposito della tipicizzazione del “vero e unico” Tartufo Bianco: il progetto, affidato al Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie dell’Università di Pisa - del quale è responsabile scientifico il Prof. Amedeo Alpi - è stato preceduto da un primo incarico da parte del comune di San Miniato, che ha permesso di iniziare la fase sperimentale di ricerca presentata oggi.

Come si è arrivati dunque a definire scientificamente la tracciabilità del Tartufo Bianco? La ricerca ruota intorno ai cosiddetti “marker proteici” (l'uso non è ancora molto diffuso ma in grande espansione nella comunità scientifica), rintracciati inizialmente nei tartufi “scorzoni”, non appartenenti alla specie Tuber Magnatum, che ha permesso di accertare come dai corpi fruttiferi si possano estrarre proteine in quantità sufficienti da sottoporre alle procedure di analisi. Con il progredire della ricerca e delle analisi si potranno così creare dei profili proteici molto netti e ripetibili per la specie Tuber Magnatum che consentano, successivamente, la possibilità di confronto con tartufi della stessa varietà ma di altre zone di provenienza.
Lo scopo ultimo è quello di ottenere un profilo proteico del Tartufo Bianco nel quale si possa identificare, senza possibilità di equivoci, una o più proteine esclusive della provenienza dal territorio preso in analisi, quindi che si possa affermare con certezza – una volta sulla tavola – di stare gustando il vero Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi.

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