Il carrello degli italiani è un importante indicatore dell’andamento economico del Paese: come e dove si fa la spesa rispecchia il modo di vivere. Quindi quando i consumi al supermercato diminuiscono, anche se in modo impercettibile come è accaduto nell’ultimo anno (-0,55%), si avverte in modo chiaro la paura delle famiglie di spendere. La ricerca di Altroconsumo (www.altroconsumo.it) allora cade a fagiolo: su un campione di 1.017 punti vendita tra super e ipermercati e hard discount in 68 città italiane, e raccogliendo oltre un milione di prezzi su 115 diverse categorie merceologiche tra prodotti alimentari freschi e confezionati, per l’igiene personale e della casa (tutti fanno parte del paniere Istat), la ricerca ha stilato una classifica ha individuato quali sono i punti vendita in cui si risparmia di più sulla spesa.
Se si considera una spesa realistica, fatta con prodotti di fascia alta (quelli di marca), di fascia media (a marchio commerciale) e di fascia bassa (i più economici), il supermercato più conveniente d’Italia è Auchan, seguito a ruota da Ipercoop e Interspar. Se si tiene conto solo di prodotti che portano il marchio delle aziende leader di mercato, il più conveniente è Esselunga, seguito da Alì (catena presente però solo in Veneto) e U2 Supermercato. La terza classifica è invece calcolata seguendo i prezzi della linea di prodotti marchiata col logo del supermercato: il migliore è ancora Auchan, seguito da U2 Supermercato e Conad Ipermercato. Per quanto riguarda invece la presenza di prodotti economici senza tenere conto di marchi o pubblicità, quelli più convenienti si trovano da Lidl, Eurospin e In’s Mercato.
Secondo i dati Istat, una famiglia di 4 persone spende in media 8.300 euro all’anno per la spesa. Dei 724 negozi visitati in tutta Italia, gli ipermercati Emisfero di Vicenza e quello di Fiume Veneto (Pordenone) sono i più economici: idealmente quindi, se fosse possibile recarsi sempre ad uno degli Emisfero, la famiglia media potrebbe spenderne 5.400, con un notevole risparmio. Ovviamente è un discorso poco realistico, ma ipotizzare di cambiare punto vendita all’interno di una stessa città si può fare. Sempre dai dati della ricerca di Altroconsumo, a Cuneo (per esempio) la differenza di risparmio tra il supermercato più caro e quello più economico è di 1.284 euro all’anno; a Roma 1.200; mille a Milano.
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