Garantire sicurezza, sconfiggere la paura e salvare imprese e posti di lavoro sono gli obiettivi del piano contro la crisi e la psicosi elaborato dalla Coldiretti per difendere il pollo made in Italy illustrato dal presidente Paolo Bedoni al Governo e sostenuto dagli allevatori scesi in Piazza davanti a Palazzo Chigi. E' grave a livello europeo - ha affermato il presidente della Coldiretti - la sottovalutazione di una crisi che ha profondi risvolti di natura economica, sociale e politica che non possono essere considerati di ordinaria amministrazione.
Come a suo tempo è avvenuto con l'emergenza Bse quando si è verificato un calo elevatissimo dei consumi occorre - ha sottolineato il presidente della Coldiretti - intervenire con misure straordinarie a sostegno delle imprese e a garanzia dell'informazione dei consumatori. Per salvare gli allevamenti italiani da una crisi della quale non hanno alcuna responsabilità, ci attendiamo che l'Italia - ha continuato Bedoni - si faccia promotrice in Europa dell'esigenza di un intervento immediato senza il quale non resta altra strada che attivare misure nazionale urgenti da difendere in una eventuale procedura di infrazione. Di fronte a un fenomeno di assoluta emergenza occorre intervenire con grande responsabilità e tempestività per evitare il rischio che la perdita di competitività danneggi irreversibilmente un settore determinante per l'economia made in Italy.
Il piano elaborato dalla Coldiretti per salvare il pollo Made in Italy prevede:
- garantire la sicurezza alimentare, la trasparenza e la corretta informazione con l'adozione tempestiva di tutte le misure necessarie ad evitare incertezze a danno dei consumatori e degli avicoltori;
- mettere gli avicoltori in condizione di superare l’'emergenza e di fronteggiare i danni derivanti alle loro imprese dal crollo del mercato ed inserire i provvedimenti di emergenza in un piano pluriennale a carattere strutturale;
La situazione di allarme che si è creata - ha sostenuto il presidente della Coldiretti - deve essere affrontata innanzitutto con misure di garanzia, controllo e trasparenza per i consumatori, l’intensificazione dei controlli e delle sanzioni ed adeguati interventi di promozione e valorizzazione che evidenzino la qualità e la sicurezza alimentare delle produzioni italiane. Ma servono anche - ha continuato Bedoni - interventi per la sicurezza alimentare che prevedano test di controllo programmati negli allevamenti, il monitoraggio delle specie selvatiche e migratrici e l’estensione dell’obbligo di indicare l’origine della carne a tutti i prodotti derivanti da attività di allevamento senza attendere nuove emergenze.
Il tutto - ha concluso Bedoni - va accompagnato da misure di pronto intervento per l ristrutturazione dei debiti, la sospensione e il differimento dei contributi, lo stoccaggio dei prodotti invenduti e da un piano di protezione e salvaguardia degli allevamenti che preveda un fondo speciale di rigenerazione del settore avicolo che punti ad un miglioramento qualitativo ed ambientale strutturale per dare un futuro all’allevamento italiano.
Il Piano Coldiretti per il pollo italiano
1) Istituzione di un fondo speciale di rigenerazione del settore avicolo italiano
a) riconversione produttiva degli allevamenti tramite un piano di decongestione aree ad elevata densità;
b) miglioramento condizioni igienico-sanitarie degli allevamenti e di sicurezza sul lavoro per gli addetti;
c) adeguamento delle disposizioni in materia di erogazione indennità dovute ai sensi della legge 218/1998;
d) sospensione o differimento termini pagamenti obbligatori, tributari, previdenziali e creditizi;
e) fare fronte alle emergenze in ordine ad aspetti di carattere sanitario ed economico.
2) Misure di intervento di immediate
a) ristrutturazione dei debiti, la sospensione e il differimento dei contributi, lo stoccaggio dei prodotti;
3) Misure di garanzia controllo e trasparenza per il consumatore
a) Certificazione e controllo del sistema di etichettatura;
b) Campagna per una corretta informazione al consumatore.
4) Interventi per la sicurezza alimentare
a) Etichettatura dell’origine permanente;
b) Registrazione di tutte le aziende di volatili da cortile;
c) Test di controllo programmati negli allevamenti;
Aviaria - Coldiretti: Da Unione Europea incredibile ultimatum a intreventi strutturali
Con lettera del 14 febbraio, la Commissione Europea ha scritto all’Italia per sostenere che “dopo l’esame delle informazioni trasmesse sembra che le misure previste non siano compatibili con il mercato comune, in particolare sembrano configurare aiuti al funzionamento delle imprese beneficiarie”.
Si tratta in particolare - spiega la Coldiretti - dell’articolo 5 della legge n. 244/2005 che autorizza Agea ad acquistare 17.000 tonnellate di carne avicola surgelata e altri prodotti avicoli freschi da destinare ad aiuti alimentari, prevede a favore degli operatori del settore avicolo la sospensione/differimento dei tributi, la sospensione/differimento dei contributi sociali e previdenziali e la sospensione dei pagamenti delle rate delle operazioni creditizie e di finanziamento e, infine, la concessione di contributi per l’accensione di mutui per la riconversione e la ristrutturazione delle imprese coinvolte nell’emergenza della filiera avicola.
L’Unione Europea chiede spiegazioni entro venti giorni lavorativi dal 14 febbraio.
L'Unione Europea ha messo sotto accusa anche le norme nazionali che impongono l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza del pollame e dei suoi derivati poiché le ritiene non conformi alla legislazione comunitaria.
Nella nota comunitaria - riferisce la Coldiretti - si arriva addirittura a sostenere che "nessun elemento indica che i consumatori italiani sarebbero indotti in errore senza la presenza dell'indicazione di origine della carne avicola" mentre è chiaro che l'etichetta di provenienza è un elemento di trasparenza che garantisce la rintracciabilità delle produzioni, una maggiore efficienza dei controlli e la libertà di scelta dei consumatori.
L'etichetta "made in Italy" è obbligatoria in Italia dal 17 ottobre secondo quanto previsto dall'ordinanza del 26 agosto 2005 del Ministero della Salute.
“Facciamoci del male”: i danni della psicosi
• L'influenza aviaria preoccupa l'83% degli italiani che rappresenta un valore superiore del 24% della media europea secondo i dati di Eurobarometro;
• Nell’ultima settimana i consumi di pollame a causa della psicosi di massa sono diminuiti del 70%;
• Le perdite stimate per il settore a causa del calo dei consumi hanno ormai abbondantemente superato iI mezzo miliardo di Euro;
• Sono già stati persi trentamila posti di lavoro;
• I prezzi alla produzione sono crollati e molti mercati avicoli sono chiusi o hanno le contrattazioni bloccate;
• Il pollo è normalmente presente nel menù di otto italiani su dieci è rappresenta il tipo di carne con il primato della convenienza economica nel garantire un apporto proteico adeguato all’organismo;
• Sono aumentate del 16% le esportazioni nazionali di polli made in Italy nel mondo rispetto all'anno precedente, nel mese di ottobre in coincidenza con l'introduzione dell'etichetta made in Italy per fronteggiare lo scoppio dell'emergenza in Europa, dopo il primo caso individuato in Romania. Una dimostrazione del fatto che la produzione nazionale riscuote grande fiducia all'estero;
Fonte: elaborazioni Coldiretti
I numeri del settore
Allevamenti 6.000
Macelli 173
Imprese di lavorazione 517
Imprese mangimistiche 1.000
Addetti nella filiera 180.000
Produzione (tonn.) 1.134.000
Valore del settore (milioni di euro) 3.250
% del Pil agricolo 6,5
Consumi (tonnellate) 1.067.900
Consumi pro capite (kg di pollo) 18,7
Grado di autoapprovvigionamento (%) 106,2
Produzione di uova (miliardi di pezzi/anno) 13
Fonte: elaborazioni Coldiretti
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