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CAPITALISMO AVANZATO

Avignonesi, società e ambiente oltre il profitto: Società Benefit nel territorio del Nobile

La griffe di Montepulciano di Virginie Saverys punta adesso alla certificazione B Lab: attenzione a welfare, territorio e comunità locale
AVIGNONESI, B LAB, BENEFIT CORPORATION, MATTEO GIUSTINIANI, NOBILE DI MONTEPULCIANO, SOCIETA BENEFIT, VIRGINIE SAVERYS, Italia
Avignonesi, Società Benefit

Obiettivo primario di una qualsiasi azienda, non importa cosa produca, è il profitto. Senza il quale, va da sé, non può esistere sostenibilità economica e, quindi, sopravvivenza. Regola aurea del capitalismo che, però, da qualche anno ha fatto un passo avanti, dapprima negli Stati Uniti, dal 2016 anche in Italia, con l’istituzione dello stato giuridico delle Benefit Corporation (in Italia, Società Benefit, ndr). A cui, in sostanza, può assurgere un’azienda a scopo di lucro che voglia andare oltre il profitto, puntando ad avere un impatto positivo sulla società e l’ambiente. A promuovere le Benefit Corporation, dal 2006, e a certificarle ancora oggi, è la non profit Usa B Lab, da cui arriverà a breve al luce verde ad Avignonesi, storica griffe del Nobile di Montepulciano - 169 ettari vitati, per 600.000 bottiglie prodotte ogni anno e un fatturato di 8,8 milioni di euro - acquistata nel 2009 da Virginie Saverys, ultima generazione della famiglia belga storicamente legata al trasporto marittimo.
Avignonesi, che negli anni ha messo sempre più al centro il proprio rapporto con l’ambiente circostante, sia a livello prettamente agricolo, puntando sulla svolta biodinamica, che sociale, rinsaldando il legame con il territorio e con i propri dipendenti, “è già una Società Benefit, così come previsto dalla legislazione italiana dal 2016”, spiega a WineNews l’amministratore delegato Matteo Giustiniani.
Nello statuto della società, in sostanza, sono stati inseriti gli obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale accanto a quelli legati al profitto. Un passo fondamentale anche per puntare ad essere una Benefit Corporation, “certificata dall’americana B Lab, che dovrà verificare che gli obiettivi che ci siamo posti siano effettivamente raggiunti. Avignonesi, comunque, ha già dimostrato, attraverso il questionario che misura le performance ambientali e sociali dell’azienda, di avere tutte le carte in regola”, continua Giustiniani.
Un passaggio importante, che avverrà “entro la fine del 2021: ci vorrà del tempo, perché fortunatamente sono sempre di più le aziende che puntano alla certificazione di Benefit Corporation. Per noi, vuol dire crescere e migliorarci continuamente, sotto tanti punti di vista. Dalla lotta alle emissioni al welfare aziendale, dal rapporto con la società locale alla scelta dei fornitori, accorciando la filiera, e tanti altri temi riconducibili più ad una non profit che ad una azienda che punta ai profitti. Dal punto di vista interno, questa continua analisi e autocritica ci ha fatto rivedere molti processi, coinvolgendo i lavoratori e aumentando la produttività. Dal punto di vista comunicativo, sono temi sensibili, per cui - conclude l’amministratore delegato della griffe del Nobile di Montepulciano - immaginiamo che ne possa beneficiare anche la brand awarness di Avignonesi tra i consumatori”.

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