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AVVENIRE

Clima impazzito, pesticidi e flora in affanno: un anno da incubo per il miele … Quest’anno in Italia si produrrà pochissimo miele. Anzi, in alcune aree il raccolto sarà praticamente azzerato. Non è cosa di poco conto, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Quello del miele è un comparto d’eccellenza dell’agroalimentare nazionale. Così, se da un lato le ultime statistiche parlano di un comparto tutto sommato in crescita, la situazione dell’apicoltura è di tutt’altro tenore. Il dramma - perché così è stato definito -, del miele è tutto in poche cifre. Tra clima impazzito, pesticidi e, soprattutto, flora in affanno, il raccolto 2017 in Italia è ai minimi storici: a conti fatti verrà prodotto meno di un 1/3 della media nazionale (230.000 quintali l’anno) con raccolti, come si è detto, quasi a zero in alcuni territori. Quanto è accaduto è tipico di un’agricoltura che deve ancora fare i conti con il clima. I raccolti sono stati compromessi fin da primavera, per il freddo anomalo, seguito dal caldo improvviso, e soprattutto dalla siccità, con i fiori ormai secchi e il nettare disidratato per la mancanza di acqua, e per i quali i temporali estivi non sono stati certo risolutivi. Le stime sono state effettuate dall’Unione Nazionale Associazione Apicoltori Italiani e riportate dall’agenzia Winenews.it e indicano una produzione che, appunto, dovrebbe fermarsi al 30% e arrivare quindi a circa 90.000 quintali. Le conferme arriveranno ad inizio settembre nel corso della “Settimana del miele” a Montalcino. Ma i numeri potrebbero anche essere peggiori. In gioco un’attività che conta 1,2 milioni di alveari sparsi nelle campagne italiane, circa 45.000 apicoltori censiti, 51 varietà di miele e un valore stimato di 150-170 milioni di euro oltre a due miliardi di euro derivanti dall’attività di impollinazione delle api alle colture agricole. Accanto ad un comparto prezioso ma in bilico sul baratro, è poi il resto dell’agricoltura nazionale. Che secondo l’Ismea riesce comunque ad agguantare la ripresa. Stando alle ultime rilevazioni, infatti, in un contesto di crescita complessiva dell’economia italiana, il settore agricolo continua a registrare buoni risultati. Nei primi due trimestri del 2017 migliorano i dati dell’occupazione, degli investimenti, degli scambi internazionali e aumenta il numero delle imprese agricole condotte da giovani. Buona anche la situazione dell’industria alimentare e delle bevande. Ma anche in questo caso gli imprenditori sono attenti, e fra i fattori di incertezza che condizionano la fiducia delle imprese nel breve termine, gli operatori segnalano la volatilità dei mercati e l’andamento meteorologico.

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