L’obiettivo è quello di entrare in Borsa, arrivando a produrre 100.000 ettolitri di birra artigianale l’anno e raggiungendo la quota di 50 milioni di euro di ricavi nel 2028. Ma anche di costruire un pozzo adiacente allo stabilimento di Piozzo (Cuneo) e creare così un ciclo dell’acqua sostenibile fino a realizzare il primo birrificio condiviso d’Italia capace di coinvolgere cinque birrifici artigianali del Belpaese. Tutto questo attraverso un progetto di equity crowdfunding, ovvero una forma di finanziamento collettivo in cui gli investitori o sostenitori, contribuiscono a un progetto ricevendo in cambio delle quote della società. Si chiama “Beer Revolution” l’ultima idea di Baladin, il famoso birrificio piemontese fondato da Teo Musso, pioniere e leader nel comparto artigianale di birra, e che adesso punta a crescere ulteriormente coinvolgendo “tutta la community dei Baladiniani”. La piattaforma “Mamacrowd”, specializzata in investimenti in equity crowdfunding, è il partner con cui è nata la collaborazione per realizzare “Beer Revolution”: con la campagna di equity crowdfunding, l’azienda mira a raccogliere 5 milioni di euro, cifra con cui sostenere la crescita e la propria “rivoluzione” della birra.
Fondata nel 1996, Baladin nel 2022 ha raggiunto una produzione di 25.850 ettolitri, un fatturato di poco superiore ai 16 milioni di euro, le sue birre sono presenti in 47 Paesi ed il canale e-commerce ha servito, ad oggi, 24.000 clienti. Con “Nazionale”, nel 2011, Baladin è stato il primo a produrre una birra 100% italiana e con questo progetto vuole anche rafforzare la propria indipendenza.
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