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“BENVENUTO BRUNELLO” 2025

Bartolommei (Brunello): “necessità di attivare un programma di promozione per rilancio della Docg”

Il presidente del Consorzio: “dati interessanti nell’ultimo bimestre, ma non c’è necessariamente correlazione automatica tra imbottigliato e venduto”

Se il vino italiano si trova di fronte ad un momento di difficoltà - ma non è il solo, basti guardare alla crisi che attanaglia, da tempo, la Francia - e, quindi, sta facendo i conti con le esportazioni che stanno subendo il peso dei dazi Usa, il suo mercato principale, che sta frenando, partner storici europei che faticano rispetto alle performance 2024, dalla Germania alla Svizzera, al Regno Unito, e giacenze in cantina che lievitano, in un 2025 di vendemmia abbondante, allo stesso tempo arrivano anche dei segnali positivi. Come i numeri che sembrano portare buone notizie da Montalcino, almeno stando a quello che dicono dal Consorzio, dove il Brunello mette in scena il “Benvenuto Brunello” n. 34 (20-24 novembre), l’anteprima che svela, nel calice, le nuove annate che entreranno in commercio a gennaio 2026, il Brunello di Montalcino 2021, il Brunello di Montalcino Riserva 2020 ed il Rosso di Montalcino 2024. E, in apertura del quale, il Consorzio parla di un “balzo nell’ultimo bimestre 2025 dell’imbottigliato di Brunello, che si riallinea, così, su volumi prossimi al pari periodo dell’anno precedente (-0,9%): fondamentale è stata la performance registrata, in particolare, nell’ultimo mese, con i volumi sopra quota 1,9 milioni di bottiglie equivalenti, il 39% in più su ottobre 2024”. Ma, trattasi, di contrassegni di Stato richiesti e consegnati alle cantine.
Un’accelerata evidente che, secondo l’analisi - realizzata su base Valoritalia a partire dai contrassegni di Stato consegnati, ripete la nota stampa del Consorzio - porta “il saldo, nei primi 10 mesi, a 7,63 milioni di pezzi imbottigliati, a fronte dei 7,69 milioni del 2024. Rilevante l’effetto traino della nuova annata, la 2021 protagonista dell’“anteprima” di Montalcino, che entrerà in commercio solo a partire da gennaio 2026, ma che ha già determinato un interesse negli ultimi mesi (oltre 2,1 milioni di bottiglie equivalenti)”, aggiunge il Consorzio.
Il cui presidente, Giacomo Bartolommei, specifica, però, in maniera molto seria e chiara, che “non c’è necessariamente una correlazione automatica tra imbottigliamenti e prodotto venduto, ma il dato è, comunque, un indicatore interessante in chiave di mercato che ci riporta in linea di galleggiamento dopo mesi più complicati. A prescindere da ciò, il Consorzio del Brunello è convinto della necessità di attivare un programma di promozione per il rilancio della denominazione, con partecipazioni collettive nel principale e storico mercato di sbocco - gli Stati Uniti - ma anche su altre piazze, con l’obiettivo di diversificare il più possibile le occasioni di business dei nostri vini. Il programma, previsto già a partire dal 2026, sarà definito nelle prossime settimane”.
Brunello di Montalcino, ma non solo, perché la nota parla anche di “forte crescita” per il Rosso di Montalcino: “dopo l’incremento del vigneto (che ha permesso di aggiungere fino a 352 ettari in più, ndr), l’imbottigliato, nei primi 10 mesi 2025, sale a quasi 4 milioni di contrassegni consegnati e a +29% tendenziale”.
Domani, racconteremo i migliori assaggi WineNews, con le “best performance” delle cantine (e, a seguire, news, dal convegno sull’enoturismo alla piastrella di Paola Minaccioni per “Una Nessuna Centomila”, e video sul territorio, ndr).

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