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“BASTA RIVALITÁ IN AGRICOLTURA: CONFAGRICOLTURA E COLDIRETTI LAVORINO INSIEME”: LO DICE L’EX MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE CALOGERO MANNINO

“Basta rivalità in agricoltura! Mi stupisco come non si sia ancora aperta una discussione e un confronto che porti la Coldiretti e la Confagricoltura ad organizzare unitariamente un’organizzazione professionale di alto profilo culturale, prima che politico”: lo afferma Calogero Mannino, già Ministro delle Politiche Agricole ed ex presidente del Pid, di cui il neo Ministro di Via XX Settembre Saverio Romano è coordinatore nazionale, in un’intervista all’agenzia “Il Velino”. “Rimanere prigionieri del passato non costruisce futuro” dice, riferendosi alle divergenze ideologiche su cui sono fondate le due organizzazioni di categoria, la prima rivolta ai piccoli agricoltori, la seconda ai grandi imprenditori.

“Tre Ministri dell’Agricoltura in due anni e ogni volta le organizzazioni agricole fanno a gara per conquistare la “simpatia” del nuovo venuto. Anche perché le posizioni delle associazioni di categoria - a parte il documento sulla Pac redatto unitariamente cui Coldiretti ha aderito all’ultimo - sono per lo più divergenti e contrastanti. Si guardi alla Francia - prosegue - dove le organizzazioni agricole rappresentano il motore della crescita dell’agricoltura e dell’integrazione con l’agroalimentare”, che in Italia rappresenta con 124 miliardi di euro il secondo Pil nazionale.

Secondo Mannino, tanti i problemi del comparto primario nazionale. L’agricoltura italiana offre un quadro incantevole perché produce tutto, spiega l’ex presidente del Pid, ma nell’economia globale ha ormai dei punti di concorrenza spietati. L’Italia ha offerto un modello di consumo basato sulla dieta mediterranea, ma oggi altri Paesi producono qualità elevata a prezzi concorrenziali. “Se sul know how, la trasformazione del prodotto, l’Italia è prima al mondo, il problema è sulla materia prima, in cui gli altri Paesi sono più forti. Basti pensare al grano duro usato per fare la pasta: il Canada o l’Australia - dai quali le aziende italiane importano materia prima - producono grano con alta percentuale di glutine, necessario perchè la pasta rimanga al dente e rispetti ala legge di purezza prevista dall’Italia. Questo grazie alla ricerca in agricoltura e a maggiori investimenti in fertilizzanti che permettono una resa migliore e maggiori quantità produttive. La materia prima - conclude Mannino, che all’attività politica associa quella di produttore, con l’azienda siciliana Abraxas, famosa per il Passito - si tutela attraverso la ricerca e i miglioramenti che portano a rese quantitative e qualitative migliori. L’importante è non stare fermi”.

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