Scegliere il made in Italy come "marchio dei marchi" certificato dal campo alla tavola: è la prima delle quattro mosse necessarie che il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, chiede di attuare subito al tavolo agroalimentare, dopo la diffusione dei dati sul commercio estero da parte dell'Istat e che segnano un "brusco peggioramento".
Il presidente Bedoni oggi è intervenuto all'incontro tra i presidenti regionali e provinciali della Coldiretti in corso a Napoli. Insieme con il "marchio dei marchi", sono tre le priorità indicate da Bedoni: la seconda è l'abbandono delle vecchie logiche di promozione che non distinguono tra il made in Italy che ha all'origine il prodotto italiano e quello che ha all'origine prodotti agricoli importati. E poi, l'attuazione di norme sull'etichettatura di origine degli alimenti per garantire trasparenza, qualità, tracciabilità e assenza di contaminazioni da Ogm, dal prodotto al consumatore.
La quarta proposta, infine, riguarda la definizione di misure di sostegno alla competitività delle imprese e dei sistemi di impresa (agricola, industriale e distribuzione) che accettano le regole base del made in Italy e si attengono ai criteri di valorizzazione dell'origine, del legame con il territorio, di trasparenza e di massima garanzia al consumatore.
Il presidente della Coldiretti dà atto al ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, di aver "creduto nel metodo della concertazione e di aver impostato con noi un rapporto di estrema correttezza". Di qui le aspettative di Bedoni affinché "le prospettive del made in Italy alimentare siano affrontate sul Tavolo agroalimentare in modo diverso rispetto al passato".
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