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BENVENUTO BRUNELLO: IL '97, LA MIGLIORE VENDEMMIA DEL NOVECENTO, PORTA AL SUCCESSO MONTALCINO

La migliore vendemmia del Novecento porta al successo Montalcino ed il suo Brunello: bottiglie destinate a passare alla storia, che diventeranno oggetto di investimento e collezione, offrendo agli appassionati l’opportunità di degustare un vino indimenticabile. Il Consorzio del Brunello (nato per iniziativa dei viticoltori di Montalcino con obiettivi di tutela e promozione) ha organizzato come ogni anno il road show del famoso vino toscano per stampa e operatori italiani ed esteri: l'edizione 2002, data l’eccezionalità dell’annata, ha avuto un richiamo particolarmente forte. Importatori e ristoratori non hanno perso tempo: le prime stime parlano di un 60-70% del Brunello '97 già collocato sul mercato fin dall’inizio del 2002.
La migliore vendemmia del Novecento aveva già avuto un primo esclusivo debutto a New York, dove il Consorzio si è recato all’inizio di novembre con una delegazione di produttori per proporre il Brunello in anteprima mondiale. Il “road show” d’oltreoceano ha riscosso reazioni positive: «la manifestazione è andata molto bene, e l’annata 1997 ha ottenuto entusiastici consensi da parte degli operatori americani - spiega Stefano Campatelli, direttore del Consorzio - Le previsioni pessimistiche degli ultimi mesi, dovute alla difficile situazione internazionale, sembrano definitivamente smentite: il vino italiano di qualità, ed in particolare il Brunello di Montalcino, continua ad esercitare un forte interesse sul mercato mondiale». Il successo dell’anteprima americana si è ripetuto a Berlino a metà gennaio: mercato e critica tedesca hanno giudicato il Brunello 1997 ai vertici dell’eccellenza.
Il Consorzio ha intanto fissato in quattro stelle (su cinque) il “rating” della vendemmia 2001: «Durante Benvenuto Brunello - afferma il presidente Filippo Fanti - è consuetudine determinare il giudizio sull’annata appena trascorsa: questo compito spetta ad una speciale commissione composta da 18 grandi enologi, che svolge uno scrupoloso lavoro di degustazioni ed analisi chimiche-organolettiche». Le quattro stelle assegnate all’annata 2001 rappresentano un ulteriore segnale incoraggiante per il futuro, in un quadro generale che vede il Brunello in continua ascesa. Il vino di Montalcino infatti, grazie all’indiscusso valore e ad un’accurata politica di tutela dell’immagine, regna ormai al vertice della grande critica internazionale.
Le cifre 2001 parlano chiaro: il distretto di Montalcino nel 2001 ha realizzato circa 130 milioni di euro di business (oltre 251 miliardi di lire), con una crescita del 9% rispetto al 2000. I viticoltori sono 210 - di cui 141 imbottigliatori. Gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 2.800, di cui 1.450 ettari iscritti all’albo del Brunello. La produzione totale di bottiglie è di circa 12 milioni, di cui 5 di Brunello. Le bottiglie di Rosso di Montalcino sono 3 milioni, a cui si aggiungono 1 milione di bottiglie di Sant’Antimo Doc e circa 100.000 di Moscadello. Per il resto i vini di Montalcino hanno una denominazione Igt (circa 3 milioni). A queste cifre si aggiungono 78 milioni di euro (più di 150 miliardi di lire) di indotto nel turismo e terziario, che muove oltre 900.000 turisti: questa la fotografia economico-finanziaria del territorio del Brunello, completata dal fatto che l’export tocca quota 64% (in particolare: Usa, primo mercato, e a seguire Svizzera, Germania, Canada, Austria). Stando ad un’indagine dell'Istituto Nazionale d’Economia Agraria, Montalcino è al top della classifica dei valori fondiari: un ettaro di vigneto di Brunello ha raggiunto un valore di circa 210mila euro, oltre 400 milioni di lire.

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