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LO STUDIO

Bere vino, moderatamente, nei pasti è salutare quanto non farlo: al via uno studio spagnolo

Il professore Miguel Ángel Martínez vuole dimostrarlo sulle persone che hanno cinquanta anni. Il Cer finanzia la ricerca con 2,5 milioni di euro
CONSUMO MODERATO, RICERCA, SALUTE, SCIENZA, Mondo
Il vino ha appassionati di tutte le età

Il mondo della scienza e della medicina non ha mai trovato una sintesi univoca sull’argomento e chissà se forse la troverà mai: bere un bicchiere di vino durante i pasti può avere dei benefici per la salute oppure sarebbe meglio evitare? Anche su WineNews, nel corso degli anni, abbiamo riportato pareri di vari esperti che hanno affrontato l’argomento in modi diversi. Detto che il vino porta con sé anche un bagaglio culturale da non sottovalutare e che è una bevanda antichissima, il “derby” tra “favorevoli” ad un uso moderato, che può essere un toccasana per i problemi cardiovascolari ed i “contrari”, convinti che l’unica via d’uscita è quella di non berlo affatto, è destinato a proseguire. Ma se il “risultato giusto” stesse nel mezzo, in un pareggio? In Spagna è in procinto di partire uno studio interessante che vede come protagonista un nome noto nell’ambiente: si tratta di Miguel Ángel Martínez, professore di Medicina Preventiva e Sanità Pubblica all’Università di Navarra, professore associato di Nutrizione ad Harvard e ricercatore principale degli studi Predimed e Predimed plus, sulla Dieta Mediterranea. Martínez, riporta il sito iberico Cadena Ser, è riuscito a convincere il Consiglio Europeo della Ricerca (Cer) a finanziare con 2,5 milioni di euro il progetto Unati (University of Navarra Alumni Trialist Initiative), con il quale intende dimostrare che, per le persone di 50 anni, bere una quantità moderata di vino ad ogni pasto è salutare almeno quanto non farlo. Lo studio coordinato dal professore dell’Università di Navarra inizierà il 15 maggio e durerà 5 anni, coinvolgendo 500 medici provenienti da tutta la Spagna e 10.000 pazienti volontari.
“Lo abbiamo pubblicizzato perché crediamo che porterà benefici a molte persone e perché questo ci aiuterà ad attirare partecipanti interessati, offrendo loro un servizio in più per la loro assistenza sanitaria” ha spiegato Miguel Ángel Martínez che ha negato categoricamente qualsiasi legame con l’industria del vino o della birra: “se chiedi a qualcuno che lavora nel campo della nutrizione in Spagna ti dirà che sono il più grande nemico di qualsiasi conflitto di interessi. Sarebbe molto facile rivolgersi all’industria, ma non lo farò perché perderei ogni credibilità scientifica”. Il professore spagnolo ha inoltre sostenuto che “le prove scientifiche non sono coerenti” e quindi che oggi “alcuni studi dicono una cosa e altri ne dicono un’altra”. Non mancano le aspettative per questo studio: Martínez ha detto che la sua più grande motivazione è la passione che prova per la Sanità Pubblica e che da mesi consulta i dettagli dello studio con i grandi esperti di Harvard tanto che “dei cinque ricercatori più citati al mondo, quattro sono consulenti esterni di questo progetto”. In prospettiva, secondo il medico, la ricerca sull’alcol in Spagna può diventare un riferimento mondiale.

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