Cresce la superficie biologica (+1,8% nel 2019, pari a più 35.000 ettari sul 2018), sfiorando i 2 milioni di ettari (15,3% della Sau Ue), e pari al +79% negli ultimi 10 anni, con l’Italia che rappresenta, dopo Spagna e Francia, il terzo Paese Ue, ma che si distingue per incidenza sul totale della Sau che oggi raggiunge il 15,8%; aumenta il numero degli operatori biologici, che hanno raggiunto le 80.643 unità nel 2019 (+2%); e, soprattutto, le vendite di biologico italiano sul mercato interno oltrepassano nel 2020 (anno terminante ad agosto) i 4,3 miliardi di euro. In particolare, 3,9 miliardi sono riferibili ai consumi domestici (+7% sul 2019) e poco meno di 500 milioni di euro nell’away from home, che segna un calo importante (-27%) per l’impatto dei mesi di lockdown dei pubblici esercizi e gli effetti collegati alla didattica a distanza per il segmento della ristorazione collettiva. Merito, comunque, del progressivo incremento delle famiglie acquirenti (l’88% ha avuto almeno un’occasione di acquisto di un prodotto bio nel 2020) e dell’incidenza del bio sul totale del carrello alimentare (che passa dal 2,2% del 2014 al 3,6% di quest’anno). Parola dell’Osservatorio Sana by Nomisma, di scena al “Sana Restart”, chiuso ieri a Bologna. E secondo il quale, tra i canali di acquisto, la distribuzione moderna si conferma canale elettivo (poco più di 2 miliardi di euro di vendite nel 2020, 53% del mercato domestico, +5% sul 2019), in testa i discount (+11% di vendite, contro un +3% del libero servizio e un +4% di iper e super). Ma sono ottime anche le performance nell’e-commerce in cui le vendite bio - 7% del totale e-grocery - registrano una crescita a 3 cifre (+143% sul 2019) superiore a quella segnata dalle vendite online di prodotti alimentari in generale (+125%). E dopo il boom segnato nel periodo lockdown (17 febbraio-3 maggio), le vendite online continuano a mantenere un ritmo di crescita elevato e più performante degli alimentari, in generale riportando un +182% sul 2019 (contro un +172% dell’e-grocery). Ma, a crescere sono anche i negozi specializzati bio in catena ed indipendenti (+8%, con vendite a 920 milioni di euro, 24% di quota sul totale). L’export? Più che positivo, nonché con una performance superiore a quella registrata dall’agroalimentare nel complesso: nel 2020 oltrepasserà 2,6 miliardi di euro mantenendo un ritmo di crescita del 8% sul 2019.
Il biologico assume un ruolo sempre più strategico per numero di operatori e scelte nei consumi ed è sempre più l’agricoltura del domani, ma di un domani molto prossimo. Il report della Repressione Frodi rileva che, nel trimestre 1 febbraio-aprile 2020, sono entrate 998 nuove aziende (27.000 ettari); nonostante la complessità del periodo, hanno adottato il metodo biologico 998 nuovi operatori per una superficie pari a 26.960 ettari (38.000 stadi di San Siro) da cui son stati messi al bando i pesticidi chimici di sintesi. Una tendenza in linea con il Green Deal europeo, il piano d’azione stilato dai Paesi Ue che prevede il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, e con le direttive della Commissione Ue che ha lanciato la strategia Farm to Fork che prevede l’obiettivo di dimezzare pesticidi e antibiotici entro il 2030, arrivando per quell’anno al 25% di superficie biologica in tutta la Ue. In Italia siamo a poco più del 15%, l’obiettivo è, quindi, di aumentare di due terzi le attuali superfici a coltura biologica nei prossimi 10 anni. Un obiettivo da raggiungere anche con incentivi, campagne di informazione e nuovi stimoli per il mercato.
Numeri rilevanti per un settore che sta assumendo dimensioni e visione strategica nel business in coerenza con i trend che lo vedono protagonista e in costante crescita. È per rispondere anche a queste esigenze, alla creazione delle migliori condizioni per la distribuzione dei prodotti bio e a supporto dell’export verso i Paesi con i più alti indici di espansione che BolognaFiere ha finalizzato importanti accordi, in primis quello con Alibaba.com orientato allo sviluppo di forti sinergie commerciali, primo accordo “a tutto campo” che combina le opportunità commerciali offerte dagli eventi fieristiche (tradizionali e digitali) alle potenzialità proprie del canale e-commerce. Da Rivoluzione Bio, edizione n. 2 degli Stati Generali del Biologico, con il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, sono state tracciate le linee per il Green Deal europeo e Farm to Fork. Ma ha preso il via anche la partnership con Slow Food che ha presentato un “Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto”, finalizzato a individuare gli elementi fondamentali per una viticoltura sostenibile e un’enologia rispettosa del terroir.
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