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Biodiversità: è la “filosofia” del nuovo Noma di Copenaghen, già n.1 al mondo dello chef stellato René Redzepi, che a febbraio chiude per riaprire a giugno come fattoria urbana, ristorante, ma anche realtà a sé per reintrodurre la biodiversità locale

Non Solo Vino
Già n.1 al mondo, lo chef stellato René Redzepi, a febbraio, chiude per riaprire a giugno come fattoria urbana

Biodiversità: ecco la “filosofia” sempre più diffusa in cucina, ma che ha nel Noma di Copenaghen già un simbolo. Il ristorante numero uno al mondo, per quattro volte, oggi quinto, dello chef due Stelle Michelin René Redzepi, ambasciatore “fuori dagli schemi” della nuova cucina Nord europea e dei suoi ingredienti locali, si prepara a chiudere i battenti, ma per riaprire in un nuovo ed originale format che ha già fatto parlare di sé in tutto il mondo: il nuovo Noma - il nome non cambierà, così come la città - che aprirà a giugno sarà una fattoria sperimentale urbana, ma a contatto diretto con la natura, i cui prodotti, rigorosamente locali e di stagione, saranno poi utilizzati direttamente in cucina nei nuovi piatti del celebre chef, ma che sarà anche una vera e propria realtà a sé, nel famoso quartiere di Christiana.
Dopo averlo portato, con successo, anche a Londra, Tokyo e Sidney, e l’apertura del 108, la versione low-cost del Noma, sempre a Copenaghen, nel nuovo Noma, firmato dal designer danese Big, “ci saranno uccelli e fauna selvatica”, spiega Redzepi rivelando solo pochi dettagli a “The Guardian”, con il menu cambierà in base alla loro stagionalità. Del resto, dice lo chef - che nell’attesa si metterà ai fornelli di un Noma pop up a Tulum, in Messico - “il sogno di ogni chef è uscire la mattina e tagliare prezzemolo fresco”, ma anche patate, carote, cipolle. La filosofia del nuovo Noma sarà, insomma, quella di dare a tutti la possibilità di godere, e conoscere, gli ingredienti locali, arrivando, più che a conservare, a reintrodurre la biodiversità del territorio.

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