Tra i Paesi europei, l'Italia è il fanalino di coda della speciale classifica sul consumo pro-capite di birra nel 2000. Al primo posto si piazza, invece, l'Irlanda con 127 litri, seguita da Germania (125,5 litri) ed Austria (108,1 litri). Il Belpaese occupa l'ultimo posto con soli 28,1 litri. Lo rileva un'indagine condotta Makno per conto di Assobirra. Nonostante l'ultima posizione, l'Italia è uno dei pochi paesi che, nel 2000, ha registrato un aumento del consumo di birra. A preoccupare, nel Belpaese, è solo il dato riferito all'apprezzamento che le donne hanno della
bionda: dall'indagine emerge che il 33% delle donne italiane apprezza la birra, anche se negli ultimi anni si è registrata una costante tendenza al rialzo. "Se la birra non saprà reinventarsi tenendo conto del gusto femminile - si legge sulla 2001 Good Beer Guide, bibbia delle birre made in Britain - rischierà di essere superata da bevande più trendy. Le donne rappresentano ormai quasi il 50% del mercato, eppure l'immagine della birra alla spina è ancora quella di una bevanda per maschi".
La ricerca rileva inoltre che sul totale della popolazione
ultra 15enne la percentuale dei consumatori di birra si è
attestata sul 53,9% (+2,3% sul 1999) e che i consumatori, di tutte le età, sono sempre più attenti qualità del prodotto, oltre a scegliere la bionda a seconda delle riconosciute caratteristiche di naturalità e genuinità. Il 79,9% del campione esaminato ha dichiarato infatti come fattore di preferenza al momento dell'acquisto il fatto che la birra prodotta in Italia sia Ogm-free. Mentre gli ingredienti più conosciuti sono risultati essere il malto d'orzo (59,6%) ed il luppolo (45,6%). Il consumatore abituale di birra, continua l'indagine, risiede nel Nord-Est, soprattutto nei grandi centri, ed ha un'istruzione superiore. La fotografia dei consumatori giornalieri e di quelli sporadici invece coincidono: risiedono al Sud e nelle Isole, sono uomini e leggono quotidiani economici.
In Italia, 175.400 pubblici esercizi su un totale di 201.000(dati Nielsen e Assobirra) servono birra, di cui 30.300
ristoranti, 17.000 pizzerie, 10.700 trattorie, 4.600 ristoranti di villaggi, alberghi e pensioni, 1.400 fast food, 106.000 bar e caffé e 31.000 discoteche e pub.
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