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BOOM DELL'EXPORT (+7%) PER LA PASTA MADE IN ITALY NEL MONDO, MENTRE OGGI SI FESTEGGIA IL "WORLD PASTA DAY"

Aumenta del 7% il valore delle esportazioni di pasta made in Italy nel mondo, che trova nell’Unione Europea, negli Stati Uniti, ma anche nel Giappone i principali mercati di sbocco. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del "World Pasta Day", sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2006, nel sottolineare che la pasta è, insieme al vino, all’olio di oliva, ai formaggi e ai salumi, il principale ambasciatore dell’agroalimentare nazionale nel Mondo. La pasta è entrata nelle abitudini alimentari in tutti i continenti, anche se i consumatori più appassionati di pasta italiana sono i tedeschi, seguiti nell’ordine dai francesi, dagli inglesi, dagli statunitensi e dai giapponesi. Si tratta di una domanda crescente che potrebbe far raggiungere alle esportazioni, a fine 2006, un valore record di 1,5 miliardi di euro, realizzati per i 2/3 nell’Unione Europea e per il 16% negli Stati Uniti. In realtà il commercio estero di pasta italiana potrebbe ulteriormente crescere se si ponesse un freno al ricorrente fenomeno dell’agropirateria con l’utilizzo di nomi, colori o raffigurazioni che richiamano all’Italia per confezioni di pasta che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva nazionale. Per scovare questi "falsi" - afferma la Coldiretti - non occorre recarsi all'estero, ma è sufficiente una breve navigata in internet su siti come www.tuttopasta.com.au/ in Australia dove è possibile acquistare dei "Fusilli siciliani" pronti al pasto che, però, non hanno la forma dei fusilli. In America Latina il sito messicano www.laitaliana.com.mx/ offre diversi prodotti con la sua marca ItalPasta, mentre in Venezuela www.parmigiana.com vende pasta fresca e secca di vario tipo. Più a Nord, negli USA, è possibile acquistare pasta nel sito www.artistapasta.com, mentre nei pressi di Chicago, c'è www.italiafoods.com specializzato in tortellini e ravioli.
L'Italia è l'unico Paese al mondo in cui, grazie a una legislazione nazionale più rigorosa di quella comunitaria, è obbligatorio per gli imprenditori nazionali produrre e commercializzare solo pasta ottenuta con grano duro, a differenza di quanto avviene in altri Paesi in Europa e nel mondo. Una garanzia che andrebbe rafforzata con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano duro impiegato. Il consumo nazionale di pasta alimentare è di quasi 1,6 milioni di tonnellate per un valore di oltre 2,2 miliardi di ruro e un consumo annuale per persona di 28 kg, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.

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