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BOOM SAGRE TARTUFO, BUSINESS DA 400 MILIONI DI EURO … UN TUBERO DA 1 CHILO E 200 GRAMMI TROVATO NEI BOSCHI DI SANT’AGATA FELTRIA (PESARO)

Non Solo Vino
Il tartufo da 1 chilo e 200 grammi

E’ boom d’autunno per feste e sagre dedicate al tartufo che si moltiplicano in ogni parte d’Italia alimentando un business stimato in 400 milioni di euro per una specialità venduta fresca, conservata o trasformata, che coinvolge nella raccolta decine di migliaia di professionisti impegnati, insieme all’amico più fedele dell’uomo, a rifornire anche negozi e ristoranti. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che la ricerca dei tartufi praticata già dai Sumeri svolge una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta una importante integrazione di reddito per le comunità locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici come dimostrano le numerose occasioni di festeggiamento organizzate in suo onore. Dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise ma anche nel Lazio e in Calabria, il week end della fine del mese di ottobre e quelli di tutto il mese di novembre sono dedicati a manifestazioni dove si sfidano i migliori pregiati “tuberi” che possono essere anche gustati e acquistati a prezzi “convenienti”.
Ad oggi, secondo le informazioni disponibili in un settore vocato alla riservatezza, l’esemplare di tartufo bianco più grande della stagione pesa 1 chilo e 200 grammi ed è stato trovato nei boschi di Sant’Agata Feltria (Pesaro) dove è in corso - sottolinea la Coldiretti - la Fiera nazionale del tartufo bianco pregiato e dei prodotti agro-silvo-pastorali. E’ top secret sul nome del fortunato cercatore che, con il suo cane, è riuscito a trovarlo ma è certo che chi lo acquisterà dovrà sborsare una somma da capogiro tenuto conto che i prezzi hanno toccato i 250 euro l’etto per esemplari nettamente più piccoli. Peraltro, si attende a breve la risposta dei cercatori all’opera in molte regioni come il Piemonte dove sono in corso molteplici manifestazioni che potrebbero presto soffiare il prestigioso record.
Il tartufo - informa la Coldiretti - è un fungo che vive sottoterra ed è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell'albero con cui vive in simbiosi. Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia - spiega la Coldiretti - il tartufo, deve le sue caratteristiche (colorazione, sapore e profumo) proprio dal tipo di albero presso il quale si è sviluppato. La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio. I tartufi sono noti per il loro forte potere afrodisiaco e in cucina - conclude la Coldiretti - il tartufo nero viene per lo più utilizzato in cottura o per farcire ma anche a crudo, tagliato a fettine e messo su piatti di pasta fresca. Il bianco, invece va rigorosamente gustato a crudo su noti cibi come la fonduta, i tajarin al burro e i risotti. Per quanto riguarda i vini il tartufo bianco esige grandi vini rossi, il nero, invece ammette anche i bianchi.

Il vademecum per acquistare, conservare e gustare i tartufi

Acquisto
Le qualità organolettiche del tartufo sono molto elevate al momento della raccolta ed il suo aroma si attenua con il passar del tempo. E’ consigliabile acquistarlo presso un rivenditore di fiducia onei mercatini dei luoghi di raccolta e solo nel periodo di piena maturazione.
Conservazione
Nel frigorifero in un barattolo a chiusura ermetica, avvolti uno ad uno in tovaglioli di carta o anche immersi nel riso che impregnandosi del loro aroma, può essere utilizzato in cucina.
Utilizzo
E' buona norma pulire i tartufi solo al momento del loro utilizzo spazzolandoli e solo se necessario passarli velocemente sotto il getto di acqua fredda.

Fonte: elaborazione Coldiretti

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