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FRANCIA

Bordeaux 2019, la crisi affossa i prezzi: per i big en primeur tagli tra il -10 ed il -30%

Lafite-Rothschild a 575 euro a bottiglia (-15%), Mouton-Rothschild a 402 euro (-31%): una buonissima annata, su cui pesa il contesto internazionale
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I prezzi in calo dei Bordeaux 2019

Saltata, per motivi evidenti, la settimana dell’en primeur, organizzata dall’Union des Grands Crus, nella quale ogni anno Bordeaux ed i suoi Châteaux più prestigiosi accolgono migliaia di professionisti del vino (wine merchant, giornalisti, opinion leader) da tutto il mondo, chiamati ad assaggiare e giudicare l’ultima annata in cantina, i produttori bordolesi hanno sopperito spedendo in giro per il mondo i campioni da botte della 2019. Che, secondo i primi giudizi - dal guru James Suckling a Lisa Perotti-Brown, firma del The Wine Advocate Robert Parker, passando per Jane Anson della rivista britannica Decanter - non è ai livelli della 2018, perché alle spalle ha avuto un andamento stagionale un po’ più complesso, con le grandinate in primavera ed il caldo in estate, ma si tratta comunque di una buonissima annata, che in tanti casi ha confermato gli ottimi livelli raggiunti nel 2018.
Quello che cambia, radicalmente, è il contesto. La crisi globale, prima sanitaria, ovviamente legata all’epidemia di Covid-19, ancora lontana dall’essere superata, quindi economica, che ci trascineremo ancora per mesi, si somma alla già critica posizione di Bordeaux sullo scacchiere internazionale dei fine wine, dove, dopo decenni di leadership, è andata perdendo posizioni anno dopo anno. In Cina, secondo mercato per le etichette bordolesi, nel 2018 le vendite sono calate del 22% a valore e del 31% a volume, con Hong Kong, prima destinazione al mondo, che ha retto (+3% a valore ma -4% a volume), mentre in Usa, terzo mercato di riferimento per i vini di Bordeaux, la crescita è stata più netta: +21% a valore, a fronte di un -1% a volume. Un altro dato su cui riflettere riguarda la quota di mercato dei finewine sul Liv-Ex, che ad aprile ha toccato il 41%, il dato più basso nei 20 anni di vita della piattaforma inglese.
E poi, c’è la formula dell’en primeur, ossia dei futures sul vino ancora in botte, da cui siamo partiti, che mostra da tempo segnali di stanca, cui segue una certa difficoltà, per alcune annate, di guadagnare valore nel tempo, che è poi la base stessa del successo, o meno, della formula. Eppure, in un quadro così complesso, la 2019 di Bordeaux potrebbe essere una vera e propria occasione, perché i prezzi, come anticipato (qui anche da WineNews) sono in discesa, e via via che gli Châteaux annunciano i propri prezzi di uscita si va delineando un calo compreso tra il 10 ed il 30%. Con punte come quelle di Château Palmer, a 226 euro a bottiglia al retailer, il 33% in meno dello scorso anno.
Ma nei giorni scorsi hanno fatto irruzione sul mercato anche i primi due Premiers Crus: Lafite-Rothschild, che si può acquistare a 575 euro a bottiglia, il 15% in meno dell’annata 2018, e Mouton-Rothschild, a 402 euro a bottiglia, il 31% in meno dello scorso anno. Stesso calo di prezzo di Cheval Blanc, a 509 euro a bottiglia, mentre Angélus si attesta a 322 euro a bottiglia (-9%). Prezzi che - facendo sempre riferimento a quelli del retailer, da cui wine lover e collezionisti devono necessariamente passare - scendono in maniera sensibile anche per Cos d’Estournel (155 euro a bottiglia, -23%, nonostante i già ottimi riscontri della critica), Léoville-Poyferré (70 euro, -26%), Pontet-Canet (83 euro, -30%), Lynch Bages (94 euro, -26%) e Valandraud (127 euro, -30%), per citare alcune delle etichette più interessanti.
In discesa, come ovvia conseguenza, anche i prezzi dei secondi vini, dal Carruades de Lafite Rothschild (212 euro, -18%) a le Petit Mouton de Mouton-Rothschild (197 euro, -17%), da le Petit Cheval 169 euro, -16%) a le Carillon d’Angélus (85 euro, -23%), da Altr Ego de Palmer (62 euro, allo stesso prezzo di un anno fa) a Les Pagodes de Cos (44 euro, -12%), da Echo de Lynch Bages (34 euro, -19%) a Virginie de Valandraud (33 euro, -20%).

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