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BRUNELLO, FENOMENOLOGIA DI UN MITO: PARTE LA CACCIA DEI COLLEZIONISTI ALL’ANNATA 2000, LA PRIMA DEL MILLENNIO. IL VINO DI MONTALCINO CONTINUA LA SUA ASCESA NELL’OLIMPO DEL “MADE IN ITALY”

Il Brunello è come la Ferrari o Valentino: un’indiscutibile icona del glamour “made in Italy”. Oggetto del desiderio, vino cult per appassionati e profani, per il Brunello parte in questi giorni la caccia all’annata 2000, la prima del millennio: una bottiglia simbolica, che sarà presentata a “Benvenuto Brunello” (18-19 febbraio a Montalcino), evento internazionale per la stampa e gli operatori.

Il 2000 per i collezionisti è un’annata speciale, che sancisce l’entrata nel nuovo millennio di un vino nato solo alla fine dell’Ottocento, ma diventato ormai nell’immaginario collettivo un simbolo dell’enologia top nazionale. Una bottiglia di Brunello è un sogno che tutti si possono permettere, almeno una volta nella vita. Grandi bicchieri di cristallo, un tappo che salta, ed ecco la magia: la rossa maestà del Brunello crea l’atmosfera del sogno, rende speciale una qualunque cena tra amici. Lo bevono re e regine, capi di stato e rock star, attori e politici, ma il Brunello, e qui risiede forse il segreto del suo fascino, lo possono bere tutti. E’ un sogno, ma a portata di mano.

C’è chi lo colleziona e ha la cantina zeppa di centinaia di bottiglie pregiate, c’è chi è legato ad un’annata particolare, magari per via di una nascita o un anniversario, c’è chi si vanta di averli provati tutti, c’è chi l’ha assaggiato una volta per caso ed è rimasto folgorato, c’è chi ama degustarlo nel territorio e fa di Montalcino la propria meta d’elezione, battendo i vigneti palmo a palmo in cerca di qualche piccolo produttore meno conosciuto, c’è chi lo regala alle persone importanti, sapendo di non sbagliare.

Sul Brunello sono stati scritti decine di libri, migliaia di articoli, versati fiumi di inchiostro: è stato celebrato da poeti, scrittori e giornalisti di tutto il mondo. E sono proprio gli stranieri i fautori del successo del Brunello a livello internazionale: dei 6 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, ben il 64% viene venduto all’estero. Gli americani sono i principali appassionati del grande vino di Montalcino, seguiti da svizzeri, tedeschi e canadesi. Ma altri Paesi hanno da poco scoperto il Brunello, e cominciano ad importare le migliori bottiglie di Montalcino: la Russia, i Paesi del Nord Europa, il Giappone e la Cina. Tutti stregati dal Brunello.

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