02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
CULTURA

Bruno Corà: “arte e vino condividono l’aspetto alchemico della trasformazione”

La riflessione di uno dei più importanti critici d’arte, nell’installazione di una nuova opera dell’artista iraniano Bizhan Bassiri alla WineNews

“Arte e vino condividono l’aspetto alchemico della trasformazione. La trasformazione dell’uva in vino è frutto di un’esperienza millenaria che l’umanità ha sempre coltivato e realizzato ottenendo un liquido pregiato che tutti noi apprezziamo, allo stesso modo in cui l’artista qualifica un materiale, come l’oro, in un’opera d’arte”. Parole di Bruno Corà, tra i più importanti critici d’arte italiani, presidente della prestigiosa Fondazione Burri, che hanno accompagnato l’installazione di “Vene d’Oro del Pensiero Magmatico”, una nuova opera d’arte contemporanea permanente firmata dal grande artista iraniano di fama internazionale Bizhan Bassiri, nei giorni scorsi, nel Palazzo di proprietà e rappresentanza della WineNews, a Montalcino, per “Venti di ottobre” n. 4, l’evento annuale promosso dalla Fondazione Bassiri (e nel quale lo abbiamo intervistato).
“Con questo nuovo lavoro - ha sottolineato Bruno Corà - Bassiri torna su un materiale che ha già impiegato, l’oro, attorno al quale, negli anni, ha messo insieme una serie di opere che ha definito come la “Riserva Aurea”, collocata nel caveau di Fabro, lo studio dell’artista (in Umbria, dove ha sede la Fondazione Bassiri, creata da Bassiri, con la moglie Camilla Cionini Visani, ndr). Qui, in questa cavità, credo che Bassiri abbia percepito qualcosa di profondo, una viscera della terra, ma anche un elemento ipogeico antico, così come esiste nella cultura, per esempio, etrusca. Credo che si sia interessato alle fessure che ci sono tra le rocce e abbia individuato in quello spazio il luogo dove produrre la “forma aurea”. Quando io sono entrato nella caverna, mi hanno colpito questi bagliori di luce dell’oro e mi hanno ricordato improvvisamente delle pupille che nel buio mi osservavano o dei denti d’oro che spesso troviamo anche in persone vissute 100, 200, 300 anni fa, in cui l’odontoiatria ha lavorato anche sulla bocca, perché è il luogo oracolare di ognuno da cui escono le parole. Quando mi sono accorto che una fonte luminosa che avevo alle spalle proiettava la mia ombra sulla caverna, la memoria ha lavorato dal punto di vista filologico e ho pensato alla caverna platonica, alle ombre, ed a come tutto questo tornasse nel tempo: come se questa successione di momenti antichi e contemporanei si mescolassero”. Bizhan Bassiri è un artista di fama internazionale che, con le sue opere, ha incantato le gallerie d’arte di tutto il mondo, dall’Europa all’Asia, suo continente di nascita, grazie alla sua tecnica, caratterizzata dall’uso di diversi materiali, oltre a essere famoso, infatti, per aver teorizzato il “Pensiero Magmatico”, e che, da ormai 40 anni, vive in Italia, tra Roma, Fabro e Montalcino, dove risiede, avendolo scelto come suo “buen retiro”.
La sua nuova opera “nasce da un rapporto di amicizia personale e familiare con un grande artista, come Bizhan Bassiri - ha spiegato Alessandro Regoli, direttore WineNews, uno dei siti più seguiti del vino italiano (2 milioni di IP seguiti), fondato con la moglie Irene Chiari - un’amicizia, nel senso più ancestrale del termine, che abbiamo voluto sigillare, con la curiosità e la passione, che sono propri del collezionismo, ma, con dietro, una storia da raccontare, come con altri maestri che hanno lasciato delle tracce artistiche in questo palazzo, anche negli incontri che abbiamo avuto nello scorrere del nostro lavoro di narratori del wine & food. Insieme a Bizhan Bassiri, abbiamo voluto ridare vita alla cavità più naturale e semplice del palazzo, nel cuore della storia di Montalcino, e dove, solitamente, si custodiscono le memorie ed i ricordi più preziosi e identitari. Perché se è vero che le cose belle richiedono tempo, ci vogliono anche luoghi “no time, no space” (come questo), ricchi di energia, nei quali nascono le fondamenta delle idee. Nei secoli la bellezza (di estetica e di pensiero) e l’economia sono state indissolubilmente legate. Perché gli investimenti in arte e in cultura trainano la produttività delle imprese, dei territori, delle comunità, e la bellezza (che nasce dal sogno, dove passato, presente e futuro si innestano in un’unica visione) è un acceleratore di vita. Un progetto, questo, che vuol essere un piccolo esempio - che, pensiamo, sia virtuoso - di come un’impresa può aiutare l’arte, e di come l’arte può ispirare la vita di un’impresa. Un piccolo vero coup de foudre”.
E che, infine, ha creato anche una nuova “connessione” con un’altra opera d’arte contemporanea di grandissimo valore, presente a Montalcino: “Il Pozzo”, opera del 2001 di Jannis Kounellis, una delle più importanti anime artistiche del nostro tempo, realizzata grazie ad un’idea della Galleria d’Arte Continua, come ha ricordato Michelle Coudray, presidente Fondazione Kounellis e compagna dell’artista, visitandola, insieme alla nuova opera di Bizhan Bassiri.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli