Vero e proprio simbolo sia della dieta mediterranea che del nostro Paese, la pizza si conferma il piatto preferito nei mesi più caldi dell’anno per oltre sette italiani su dieci (72%), grazie ad uno studio condotto da Buitoni, su 4.000 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio online per capire il rapporto degli italiani con il cibo in estate e in particolare con la pizza.
I dati sul consumo diramati da Doxa, del resto, sono inequivocabili: il mercato della pizza vanta numeri da capogiro, 56 milioni di pizze a settimana, quasi 3 miliardi all’anno, con una buona fetta coperta dagli asporti e dalle pizze surgelate, il cui peso sul totale del comparto raggiunge l’11% e fa registrare una quota di penetrazione assoluta intorno al 63%.
Oltre alla sua indubbia prelibatezza, inoltre, gli italiani la scelgono perché viene ritenuto un simbolo di socialità e condivisione (52%), così come un piatto forte della cucina italiana (45%); e se da una parte mette tutti d’accordo, dall’altra diventa protagonista di tribù “rivali”, dove a fare la differenza è la provenienza geografica: al Nord trionfano la prosciutto e funghi (89%) e, specie tra i più piccoli, la classica pizza Margherita (87%), mentre al Sud invece non si riesce a fare a meno della classica bufala (82%), della marinara (71%) e della tonno e cipolle (64%), simbolo della tradizione mediterranea, specie tra i rappresentanti del sesso forte (75%). Tra le donne, invece, ad andare per la maggiore pare sia la Norma con melanzane e ricotta salata (67%), seguita da quella ai frutti di mare (59%) e alla pomodorini, capperi e olive (45%).
E cosa rende unica la pizza? Per il 78% degli italiani rappresenta un pasto completo, ideale per non perdersi in un menù con troppe portate e, allo stesso tempo, per gustare una pietanza appetitosa (67%) e genuina (65%), preparata con ingredienti semplici.
Ben 8 italiani su 10 (83%) sfruttano il weekend per gustarla, con il sabato (32%) che è il giorno più gettonato, seguito dalla domenica (25%) e dal venerdì (22%), anche se durante il periodo estivo le giornate infrasettimanali riprendono quota.
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