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BUONITALIA: “UN CONTO LE RESPONSABILITÀ POLITICHE, UN CONTO FAR FALLIRE UN’AZIENDA DI STATO. LA MISSION RESTA: MEGLIO TRASFERIRE SOLDI E PROFESSIONALITÀ ALLA NUOVA ICE”. COSÌ PAOLO RUSSO (PRESIDENTE COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI)

Buonitalia, la società del Ministero per le Politiche Agricole per la promozione del made in Italy, non è stata certo un esempio di gestione politica virtuosa del denaro pubblico. Tant’è che è stata messa in liquidazione dal Ministro Mario Catania, del Governo tecnico (non politico). E mentre i dipendenti della società proprio ieri hanno dato vita ad una manifestazione davanti al Ministero, chiedendo rassicurazioni sul loro futuro lavorativo (si parla di un riassorbimento in altri enti, ma per ora non c’è nulla di certo), a parlare è il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Paolo Russo, tra i primi critici della gestione di Buonitalia, che ha chiesto addirittura l’intervento della magistratura attaccando soprattutto la gestione leghista di Walter Brunello, nominato dal ministro dello stesso partito Luca Zaia. Una gestione, secondo Russo, rea di aver speso soldi senza trasparenza e solo per il nord. Non di meno, per il presidente delle Commissione, “non giova far fallire un’azienda di Stato: la grande attenzione riservata al nostro Paese dai mercati internazionali ed il conseguente rischio di perdere ulteriore credibilità rappresentano un efficace deterrente. Un conto sono le responsabilità politiche, altro è rilevare che Buonitalia ha risorse che non possono essere spese (si parla di oltre 20 milioni di euro, ndr) solo perché prive di adeguata rendicontazione. Una cosa è lasciare che un’azienda del Ministero fallisca, tra creditori inevasi, lavoratori abbandonati ed aziende prive di un’opportunità, altra cosa è trasferire la missione, le risorse e le competenze professionali ad altra agenzia nazionale per sostenere davvero la filiera agroalimentare nelle opportunità di internazionalizzazione. La mission resta, forse sarebbe il caso di affidarla alla nuova Ice”. La storia continua ...

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