C’era una volta la “schiscetta”, come la chiamano a Milano, ovvero il triste panierino con gli spaghetti freddi o il panino alla frittata destinati al pranzo del manovale o dell’operaio fuori casa. Tempi passati. Adesso che siamo nel 2006, e secondo le associazioni dei consumatori mangiare fuori costa l’83% in più rispetto a cinque anni fa, gli italiani fanno di necessità virtù e scoprono che portarsi il pranzo da casa è diventato cool. Ed ecco allora migliaia di impiegati, che magari non possono più disporre dei ticket restaurant (o li usano per fare la spesa), riempire al mattino il lunch box, all’americana, o il bentobako, alla giapponese, per poi consumarlo durante la pausa pranzo in ufficio.
Oggi ci sono contenitori per tutti i gusti, disponibili su siti specializzati (come www.lunchboxes.com), e in rete si trovano migliaia di ricette per pranzetti ad hoc. Per chi vuole approfondire il tema, è appena uscito in libreria “ Lunch Box. 100 ricette per la pausa pranzo” (Giunti Demetra Editore), una raccolta di ricette golose o dietetiche, stimolanti o energetiche, dai classici tramezzini, panini e schiacciatine in versione stuzzicante ai menu personalizzati per intolleranze e allergie. Ma c’è anche chi ha fiutato il business e ha messo su un servizio di fornitura di lunch boxes: “Mozzarella & Dintorni” (www.mozzarellaedintorni.it) è un catering di Milano che per una cifra variabile tra 5 e 9 euro consegna direttamente sulla scrivania appetitosi vassoietti con mozzarelle, podomori, salumi e carpacci di qualità.
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