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CAFFE’ E CORNETTO A PREZZO BLOCCATO: DAL 1 NOVEMBRE LA FIPE “CONGELA” I LISTINI DEI BAR PER COMBATTERE IL CAROVITA. LA REPLICA DI COLDIRETTI: SOLO UN CENTESIMO DEL PREZZO DEL CORNETTO DERIVA DAL COSTO DEL GRANO

I bar italiani scendono in campo contro il carovita bloccando i loro listini. La Fipe-Confcommercio ha infatti lanciato l’iniziativa “Un prezzo da amico”, che vedrà gli esercizi associati non praticare aumenti di alcun genere a partire dal 1 novembre. L'idea è stata già accolta in maniera favorevole dagli esercenti: a 15 giorni dalla partenza della campagna, oltre il 60% delle associazioni territoriali si è già attivato a sostegno dell’iniziativa e altre stanno per farlo.

Oltre al blocco dei prezzi saranno poi avviate attività promozionali volontarie: sconto su caffè e brioche il lunedì mattina dalle 6 alle 8, riduzione di 20 centesimi sul prezzo di bevande gassate, e menù “fisso bar” sono alcune delle offerte lasciate alla libera iniziativa degli esercenti. “Vogliamo mobilitare i bar italiani - ha detto Enrico Stoppani, presidente della Fipe - sulle due grandi emergenze del paese: recessione e calo di consumi. Crediamo che in questo particolare momento il prezzo possa e debba esercitare una funzione importante di stimolo della domanda e di conseguenza di stimolo della crescita”.

Intanto il 41,5% degli italiani, secondo un sondaggio della stessa Fipe, ha ridotto la frequentazione dei bar e nel 2008 si prevede una tendenza alla diminuzione del 35%. Una scelta dettata, per il 24,5%, da minori disponibilità di soldi e per il 22% dalla necessità di risparmiare. E se sono 15 milioni gli italiani che ogni giorno entrano in un bar, ha detto Enrico Stoppani, “é anche vero che un terzo dei consumatori italiani si ingegna per trovare quanto necessario per il caffé di ogni giorno o per andare al bar quelle 2-3 volte a settimana”.

L’iniziativa della Fipe ha però scatenato una reazione polemica da parte della Coldiretti: “Solo un centesimo del prezzo pagato dai consumatori per l'acquisto del cornetto al bar è da imputare al costo del grano che, peraltro, si è ridotto di un terzo rispetto allo scorso anno”. Coldiretti inoltre sottolinea come “lo stesso prezzo del latte alla stalla oscilli in diminuzione attorno ai 40 centesimi al litro”. Secondo Coldiretti si tratta dell’evidente dimostrazione dell'esistenza di “distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola”, questione che deve essere affrontata con decisione per non mettere a rischio il futuro delle coltivazioni e dell’allevamento made in Italy.

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