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CONSUMI E TENDENZE

Calano le vendite di vino in gdo: -4,6% in un anno e -6,4% negli ultimi cinque anni

I dati analizzati da Coop per WineNews: i vini verso i quali i consumatori mostreranno maggior attenzione nei prossimi 2-3 anni? “No e low alcol”

Eredità della pandemia, gli eccessi e le dipendenze che, nel 2022, manifestavano livelli di gran lunga più elevati rispetto al periodo prepandemico, dall’uso della tecnologia alla “cibo-mania”, nel 2023, almeno nelle dichiarazioni degli italiani, tornano a ridursi. Nel calo generale dei consumi dovuto all’inflazione che ancora corre e all’aumento dei prezzi, la rinuncia ai prodotti non strettamente necessari vede diminuire in Italia anche il consumo di alcolici, con un calo del -2% nel 2023 sul 2022. E, complessivamente, anche le vendite di vino a prezzi costanti nel perimetro gdo fanno registrare un -4,6% (giugno 2023 su 2022), e anche nel confronto più a lungo termine (2023 su 2019) la percentuale è in diminuzione (-6,4%; fonte: Nielsen). I vini verso i quali i consumatori mostreranno maggior attenzione nei prossimi 2-3 anni? Sono quelli a basso contenuto alcolico (lo afferma il 49% degli italiani, era il 38% nel 2022) e senza alcol (per il 24%, era il 15% nel 2022; fonte Nomisma Wine Monitor). A dirlo, sono i dati analizzati da Coop per WineNews, che confermano una tendenza già in atto.
Dopo l’euforia post-Covid, con l’aumento dei prezzi e del costo del denaro dovuti all’inflazione, gli italiani convivono con un’economia familiare sempre più ristretta e fatta di rinunce di prodotti non strettamente “necessari”, e, tra questi, come sottolineato a WineNews anche da alcune delle più importanti aziende del vino italiano, c’è anche il vino, meno presente in un carrello della spesa che, secondo il “Rapporto Coop 2023”, è sempre più leggero (-3% di vendite a prezzi costanti nel primo semestre 2023 e in previsione 2024 su 2023 con un ulteriore riduzione del -0,5%) e nel quale, a farne le spese, è anche l’identità alimentare degli italiani, che abbandonano i dettami della cultura tradizionale, del territorio e delle tipicità, di cui la Dieta Mediterranea ed il vino sono un simbolo. E se è vero che gli italiani, dopo aver riguadagnato nel primo semestre i livelli prepandemici, si sono ancora concessi pranzi e cene in estate, seppur con estrema oculatezza, nei prossimi mesi le intenzioni di spesa fanno segnare una brusca inversione di rotta (36% quelli che intendono ridurre i consumi contro solo l’11% che pensa di aumentarli) e si passerà nuovamente l’autunno in casa, con il 51% che dichiara di ridurre il numero di occasioni conviviali fuori casa nei prossimi 12-18 mesi.

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