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CALATO DEL 49% IL TASSO DI LAVORO NERO AGRICOLO AL SUD GRAZIE AL NUOVO PIANO DI VIGILANZA VOLUTO DAL MINISTERO DEL LAVORO. RIMANE, INVECE, COSTANTE LA PERCENTUALI DI LAVORATORI ILLEGALI NELLE PRODUZIONI A BASSO COSTO

Continua l’attività ispettiva contro il lavoro nero nell’agricoltura nel sud Italia, i maggiori controlli hanno consentito una progressiva diminuzione dei lavoratori irregolari nel comparto del lavoro agricolo anche se il numero rimane ancora molto alto. Emerge dal rapporto conclusivo del “Piano straordinario di vigilanza per l’agricoltura e l’edilizia nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia”, comunicato oggi dal Ministero del Lavoro.

In particolare nel settore agricolo, il personale ispettivo appartenente al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, agli Enti previdenziali, nonché alle Forze dell’Ordine, ha riscontrato nelle 7.816 aziende ispezionate una percentuale di irregolarità pari al 44%, rimasta peraltro costante nei vari mesi di attuazione del Piano straordinario, mentre è stata registrata una progressiva riduzione della percentuale dei lavoratori in nero rispetto a quelli irregolari che, a conclusione del Piano, è risultata pari al 49%.

E’ stato riscontrato l’impiego di lavoratori in nero prevalentemente nella raccolta di prodotti a basso costo, che richiedono l’utilizzo di manodopera scarsamente specializzata. “Questo decremento della percentuale di impiego di lavoratori totalmente in nero - osserva il Ministero del Lavoro - può considerarsi conseguenza diretta dell’azione deterrente determinata dalla costante presenza sul territorio di personale ispettivo impegnato in controlli capillari e sistematici. Significativo il numero delle sospensioni per lavoro nero, pari a 128 provvedimenti, di cui 23 revocati”.

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